A view of the empty Anguillara Sabazia beach, near Rome, on the northern shore of the Lake of Bracciano on International Workers Day during the COVID-19 coronavirus pandemic, Italy, 1 May 2020. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Decreto Rilancio, ipotesi bonus baby sitter da 1.200 euro. Tax credit vacanze fino a 500 euro

Si chiamerà “dl Rilancio” il prossimo decreto sul quale il governo è al lavoro per sostenere l’economia – dalle famiglie alle imprese – nella fase di gestione della crisi provocata dal coronavirus. I diversi ministeri hanno inviato le proposte, che sono contenute in un documento di lavoro di oltre 770 pagine che l’ANSA ha potuto visionare. Molte proposte sono incomplete, altre non trovano il parere favorevole della ragioneria. Il documento, che fotografa un provvedimento in evoluzione, contiene norme dal lavoro alla salute, dalla famiglia allo sport.

Salirebbe da 600 a 1.200 euro il bonus per il baby sitting che si estenderebbe anche ai centri estivi, nelle diverse declinazioni che vanno dai servizi integrativi per l’infanzia ai servizi socio educativi territoriali. E’ quanto prevede la proposta contenuta nel documento di lavoro per la messa a punto del decreto rilancio. La misura – che non riporta rilievi della Ragioneria – prevede anche un incremento a 2.000 euro per il bonus in favore del personale sanitario.

Tra le altre ipotesi: un credito d’imposta a favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 35.000 per il pagamento dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e utilizzabile dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, in favore di un solo componente per nucleo familiare nel limite massimo di 500 euro. La misura del credito sarebbe di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona. Il credito sarebbe fruibile nella misura dell’90% come sconto e del 10% come detrazione.

La proroga per il trattamento di Cassa integrazione potrebbe essere di 12 settimane e non di 18 come proposto inizialmente e partirebbe dai periodi che decorrono dal 23 febbraio fino al 31 ottobre. Su questo punto una nota della Ragioneria indica le 12 settimane come il periodo coperto finanziariamente. Prevista una spesa di 1,2 miliardi. Arrivano anche semplificazioni: i datori di lavoro che non anticipano i trattamenti ordinari di Cig possono fare richiesta diretta all’Inps di pagamento della prestazione.

Una estensione dai 60 giorni del Cura Italia a cinque mesi per i licenziamenti. E’ l’ipotesi riportata dal documento di lavoro in vista della predisposizione del Decreto Rilancio che amplia il periodo nel quale sono preclusi i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e sospende anche le procedure pendenti. Viene inoltre concessa la possibilità al datore di lavoro di revocare in ogni tempo l’eventuale licenziamento purché faccia richiesta di cassa integrazione salariale in deroga.

Ancora altre ipotesi: un “Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali”, con una dotazione di 150 milioni di euro, destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, nonché dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura non appartenenti allo Stato, alle Regioni e agli altri enti territoriali di cui all’articolo 101 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.Il Fondo sarebbe destinato anche “al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, in seguito all’emergenza epidemiologica da Covid-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre”.

Per le “Misure per sicurezza e protezione nelle istituzioni scolastiche statali e per lo svolgimento in condizioni di sicurezza dell’anno scolastico 2020/2021”, la “norma incrementa di 331 milioni di euro, per l’anno 2020, il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, per la sicurezza e protezione delle istituzioni scolastiche ed educative”. Le risorse sono assegnate dal Ministero dell’istruzione, entro 10 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto e ripartite con decreto tra le istituzioni scolastiche ed educative statali per la realizzazione, entro il 30 settembre 2020, secondo le “specifiche esigenze di ciascuna istituzione, di interventi di acquisto di servizi professionali per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l’assistenza medico sanitaria e psicologica, per l’acquisto di materiale di protezione e igiene e servizi di lavanderia, per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti”. Le risorse non utilizzate entro la data del 30 settembre 2020 devono essere versate alle entrate dello Stato per essere riassegnate, entro il 31 ottobre 2020, tra le istituzioni scolastiche ed educative statali, per le medesime finalità, e dovranno, comunque, essere utilizzate per la realizzazione di ulteriori interventi o impegnate in procedure di affidamento entro il 31 dicembre 2020. Si prevede inoltre lo stanziamento di 39,2 milioni di euro per assicurare alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, nell’ambito delle attività in presenza connesse all’espletamento dell’esame di stato per l’anno scolastico 2019/2020, di effettuare interventi di pulizia. Oneri pari a 370,2 milioni per l’anno 2020.

L’estensione dello stop ai contributi di marzo agli istituti di bellezza e il blocco di questi versamenti anche per le federazioni sportive, gli enti di promozione sportiva e le associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche fino al 30 giugno. E’ l’ipotesi prevista dal documento di lavoro in vista della predisposizione del decreto Rilancio prevedendo che successivamente gli importi possono essere pagati in unica soluzione entro il 31 luglio o con quattro rate mensili di pari importo.

Nuove misure di sostegno economico al sistema integrato di istruzione da zero a sei anni sono contenute nel Dl Rilancio. In particolare si prevede l’incremento di 15 milioni di euro per l’anno 2020 del Fondo di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, che sarà ripartito, con decreto del Ministro dell’istruzione, previa intesa in conferenza unificata. Considerata, spiega il testo, la ristrettezza dei tempi, si potrà prescindere dall’intesa qualora la stessa non sopraggiunga nel termine di quindici giorni dall’entrata in vigore del decreto legge. I soggetti pubblici e privati che svolgono i servizi educativi e le scuole paritarie dell’infanzia a gestione pubblica o privata beneficiano, a copertura del mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate da parte dei fruitori, di un contributo previsto per 65 milioni al comma 3. Il relativo riparto avviene tramite decreto del Ministro dell’istruzione. Gli oneri complessivi saranno pari a 80 milioni per l’anno 2020.

 

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