“E’ abbastanza normale che sia stato un Cdm un po’ vivace, di fronte ad una situazione economica che non è facile. Quando bisogna approvare un documento così importante, sia Lega sia M5S cercano di inserire le proprie proposte e quando la coperta è un po’ corta si cerca di portare l’acqua al proprio mulino. Nella manovra di bilancio lo scorso anno le risorse sono state messe per le due misure cardine: reddito di cittadinanza e quota 100, misure che stanno ottenendo ottimi riscontri a giudicare dalle adesioni”. Lo ha detto Massimo Bitonci (Lega), sottosegretario al Mef, a Radio Cusano Campus. Sulla flat tax.
Quanto alla Flat tax, ha aggiunto Bitonci, “l’anno scorso abbiamo introdotto una prima misura per le piccole imprese, ditte individuali e professionisti e questo regime sta avendo un ottimo successo, a gennaio ci sono state 2500 partite iva in più. Questo fa capire che c’è bisogno di semplificazione nel sistema tributario. Vogliamo estenderla anche alle famiglie e ai lavoratori dipendenti. In autunno dovrebbe essere approvata la norma che regola l’introduzione della flat tax per l’anno 2020. Vogliamo favorire soprattutto i ceti più bassi e i ceti medi. Clausole di salvaguardia? Come siamo riusciti lo scorso anno a sterilizzare l’aumento dell’Iva per 11 miliardi, stiamo cercando di fare la stessa cosa per il 2020, perché un aumento dell’Iva andrebbe a colpire in modo indifferenziato i consumi con un effetto dirompente soprattutto sulle famiglie”. Favorire i ricchi? “Se si mette un tetto alla flat tax, un tetto sui redditi inferiori ai 50mila euro e si mantengono aliquote alte sui redditi più alti, si rimodula il sistema di detrazioni e deduzioni, si può favorire molto chi ha un reddito basso, allargando anche la no tax area. Sui redditi molto alti è giusto che ci sia una tassazione più alta. Anche se dobbiamo pensare che favorendo l’utilizzo dei risparmi che vengono immessi nell’economia si fa un’operazione che aiuta la crescita”, ha risposto.