Def e Gentiloni: ‘Quadro positivo, riflette il lavoro fatto’

‘Il consiglio dei ministri ha approvato il Def, un Def particolare, come si dice in gergo a politiche invariate, che non contiene la parte programmatica delle riforme che spettano al prossimo governo’, afferma il premier Paolo Gentiloni.

‘Nel Def c’è la fotografia della situazione tendenziale dell’economia italiana ed emerge un quadro positivo che riflette il buon lavoro fatto in questi 5 anni ha detto il premier. Oggi fotografiamo con questo Def risultati molto rilevanti.
Quello del Def è un quadro che ci dice che l’Italia è uscita finalmente dalla crisi economica più difficile dal dopoguerra, che la crescita è ripresa e si è andata consolidando, che il lavoro dall’inizio della legislatura è cresciuto recuperando circa un milione di posti di lavoro, che il deficit si è ridotto da circa il 3 a attorno al 2 e che anche il debito cresciuto enormemente tra il 2007 e il 2012-2014 si è stabilizzato e comincia a scendere’.

‘La crescita nel Def è confermata all’1,5%. Questa cifra riflette un atteggiamento prudenziale di quello che l’economia può produrre’, dice  Pier Carlo Padoan: ‘Nel 2018 il debito diminuisce in misura visibile, di un punto percentuale’.

Il rapporto tra deficit e pil è collocato al 2,3 per il 2017. Questo numero, più alto dell’iniziale previsione dell’1,9 incorpora risorse che il Governo ha messo per aggredire la situazione difficile dal punto di vista bancario.  Le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva nella versione del Def approvata dal governo sono tenute dentro, nell’aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle.

Nonostante l’impatto degli aiuti alle banche, il Def registra una over-performance della finanza pubblica dovuta ad una accurata gestione, che nulla ha tolto agli stimoli alla crescita. Padoan ha ricordato il suo motto del sentiero stretto, un equilibrio possibile ed efficace tra continuo risanamento della finanza pubblica e sostegno alla crescita, che ha a che fare con l’intonazione ma molto anche con la composizione della politica di bilancio, cioè cosa si è fatto con i soldi pubblici, sia sul fronte del calo delle tasse sia su quello degli investimenti.

Il Pil, a legislazione vigente, crescerà all’1,4% nel 2019 e all’1,3% nel 2020, ha concluso Padoan.

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