“Bisogna assumere tutte le misure per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia, inerenti l’aumento dell’aliquota Iva e accise”. E’ quanto chiede il relatore al Documento di economia e finanza, Federico D’Incà (M5S), intervenendo a Montecitorio, dove è iniziata la discussione sul Def. Ma la prima novità importante arriva sulla finanza pubblica. L’esponente grillino chiede al governo di “riconsiderare in termini brevi il quadro di finanza pubblica, nel rispetto degli impegni europei, per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021”. Un passaggio che può essere realizzato solo attraverso “un cambio radicale del paradigma economico” impostando in “Europa un dialogo nuovo, per ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive”. Altrimenti, è sottointeso, i punti del programma di governo e, quindi, le promesse elettorali non potranno essere realizzate in nessun modo. Per il relatore diventa, quindi, “prioritario il superamento della logica del fiscal compat, la cui integrazione all’interno dei trattati europei è da scongiurarsi assolutamente”. La legge di bilancio dovrà affrontare, tra i tanti temi, la lotta alla povertà, lo stimolo alle politiche attive, il superamento della legge Fornero, misure per la scuola. Obiettivi che vanno realizzati adottando nel quadro di una maggiore flessibilità attraverso un “un mix virtuoso di maggiori investimenti pubblici, riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi più bassi”.
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