Condanna a trent’anni per Said Mechaquat, il giovane di 29 anni che il 23 febbraio 2019 uccise con una coltellata Stefano Leo nel caso di cronaca passato alla storia come il delitto dei Murazzi.
Il caso risale al 2019. Stefano Leo, la vittima, si trova ai Murazzi, nei pressi della scalinata di corso San Maurizio. Said Mechaquat lo aggredisce e lo uccide con una coltellata alla gola. Un evento drammatico che diventa inaccettabile se si valutano le motivazioni dell’aggressione. Il ventinovenne di origine marocchina cercava una vittima giovane e italiana per punire la città. Cercava una vittima che avrebbe fatto scalpore e notizia. E Stefano era la vittima ideale secondo il killer. Era giovane, era bianco ed era felice. Queste le uniche colpe della vittima. La persona sbagliata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
I pm avevano chiesto trent’anni per l’assassino di Stefano Leo. richiesta figlia anche del fatto che Said non avrebbe provato alcun tipo di rimorso per quanto fatto. Per questo motivo la richiesta di non concedere attenuanti generiche. La condanna ha accolto la richiesta dell’accusa. “Siamo sempre stati fiduciosi e la sentenza ci ha dato ragione. La giustizia ha fatto il suo corso. Stefano è sempre con noi“, ha dichiarato la mamma di Stefano come riportato da la Stampa. L’avvocato di Said, che aveva chiesto il riconoscimento della semi-infermità mentale, si è detto fiducioso del fatto che in occasione del processo d’Appello la pena possa essere ridotta.