Sono 2.502 in tutto le strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e convenzionate, deputate all’assistenza e alla cura per le demenze, consultabili sul sito dell’Osservatorio demenze con link diretto al sito del ministero della Salute, attraverso un mappa online che consente una ricerca, per tipo di servizio e per Regione e Province, degli indirizzi e di alcune informazioni di approfondimento utili per l’accesso. ‘Censimento’ delle strutture e realizzazione del sito dell’Osservatorio demenze sono il risultato di un progetto che il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del ministero della Salute ha affidato all’Istituto superiore di sanità. La rilevazione è stata condotta attraverso schede-dati per ognuna delle tre tipologie di servizi che ha permesso un approfondimento di alcune caratteristiche dei Servizi censiti. Più in dettaglio, oggetto della survey sono stati 501 i Centri per i disturbi cognitivi e demenze (Cdcd) , 39 dei quali di tipo universitario/IRCSS, 266 ospedalieri e 196 territoriali; nel 59,3% dei Cdcd sono presenti neurologi, nel 52,9% geriatri e nel 18,4% psichiatri; psicologi sono presenti nel 61,1% e di questi quasi la metà (ben il 44,1%) sono “non strutturati”. Il 19,7% dei Cdcd sono aperti un solo giorno a settimana e il 17,6% due giorni. I tempi medi di attesa sono inferiori a un mese per il 28,3% dei Cdcd, da uno a tre mesi per il 41,9%, da tre a sei mesi per il 17,6% e più di sei mesi per il 4,6%. Il dato è non disponibile per il 7,6% dei Cdcd). Quanto ai Centri diurni, le strutture sono state 289, di cui ben 122 (il 42.2% in Lombardia); 63 Cd (21,8%) sono a gestione diretta del servizio pubblico e 221 (76,5%) sono a gestione accreditata/autorizzata a contratto/in convenzione con il servizio pubblico. In questo caso, il dato è non disponibile per l’1,7% dei Cd. I 63 Centri a gestione diretta del servizio pubblico hanno in media 18 posti disponibili di cui 14 riservati a pazienti con demenza, mentre i 221 a gestione accreditata hanno in media 22 posti disponibili di cui 13 riservati a pazienti con demenza. Sono 269, infine, le Strutture residenziali oggetto della survey, di cui 52 (il 19,5%) in Lombardia; a gestione diretta del servizio pubblico sono 42 (15,8%), mentre 219 (82,3%) sono a gestione accreditata/autorizzata a contratto/in convenzione; qui il dato non è disponibile per l’1,9% delle strutture. Le 42 Sr a gestione diretta del servizio pubblico hanno in media 64 posti disponibili di cui nove riservati a pazienti con demenza; le 219 a gestione accreditata hanno in media cento posti disponibili di cui 25 riservati a pazienti con demenza. Questo è il primo censimento nazionale sui servizi sanitari e socio-sanitari dedicati a questa patologia che, soltanto nel nostro Paese interessa 1 milione di persone colpite direttamente dalla patologia e tre milioni di persone che vivono insieme a loro, spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Iss. Per questi cittadini la mappa online rappresenta uno strumento utile per orientarsi nell’offerta dei servizi sanitari in un ambito nevralgico per la sanità pubblica, sul quale si gioca una delle sfide più importanti dei sistemi sanitari del futuro. Oggi, grazie alla collaborazione con le Regioni, si ha finalmente in Italia uno strumento da cui partire per realizzare azioni efficaci su questo problema che è diventato una vera e propria emergenza di sanità pubblica a livello mondiale, commenta Nicola Vanacore, ricercatore del Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza per la promozione della salute dell’Istituto. Il sito Osservatorio demenze è parte integrante del progetto e nasce per fornire una comunicazione mirata sull’argomento e informazioni e strumenti utili per cittadini, pazienti, familiari, e per quanti operano nell’ambito delle demenze e per i policy maker. In medicina la demenza è un disturbo acquisito su base organica delle funzioni intellettive che sono state in precedenza acquisite, come memoria, a breve e lungo termine, e almeno una tra pensiero astratto, capacità critica, linguaggio, orientamento spazio temporale, con conservazione dello stato di coscienza vigile. Si ritiene che poco più della metà dei dementi sia affetto da demenza di tipo degenerativo (come la malattia di Alzheimer e la malattia di Pick), il 15% circa da demenza su base vascolare (demenza vascolare), il 15% da forme miste ed il restante 15% da forme di varia natura, tossica, traumatica, tumorale, infettiva, daidrocefalo normoteso. La classificazione appena descritta è stata ritenuta troppo rigida alla luce delle recenti acquisizioni in ambito neuropsicologico e anatomofisiologico, e non è accettata da tutti gli esperti data la difficoltà pratica di attribuire poi nella clinica ad una categoria ogni paziente. Basandosi invece su una classificazione eziopatogenetica, le demenze possono essere classificate come: reversibili, vascolari e degenerative. In fase diagnostica si procede per esclusione eliminando le prime 2 eziologie prima di cercare una causa degenerativa: Guariscono se viene corretta la causa. La diagnosi è fatta mediante esami del sangue e tecniche di neuroimaging (specie RM cerebrale).
Clementina Viscardi