Depenalizzazione reati fiscali, quando scatta

Quando scatta la depenalizzazione dei reati di carattere fiscale? Sopra i 10mila euro di mancati versamenti contributivi sanzioni penali, se l’evasione è più bassa multa da 10mila a 50mila euro. Vediamo tutti i chiarimenti in merito pubblicati in una nota dell’Inps.

 Per stabilire il tetto annuo di 10mila euro di mancati versamenti previdenziali – al di sopra del quale scattano le sanzioni penali – occorre considerare le somme relative al mese di dicembre dell’anno precedente all’annualità considerata, da versare entro il 16 gennaio, fino a quelle relativi al mese di novembre dell’annualità considerata (da versare entro il 16 dicembre).
La legge prevede infatti che l’omesso versamento dei contributi previdenziali da parte dell’azienda sia punito con la detenzione fino a tre anni, con multa fino a 1032 euro, nel caso in cui la somma superi i 10mila euro. Se invece l’illecito riguarda un importo sotto questa soglia, scatta solo la sanzione amministrativa, che va da 10mila a 50mila euro.

Recentemente si è registrata una sostanziale divergenza nel modo di considerare le mensilità per calcolare il tetto dei 10mila euro fra Inps e Ispettorato del Lavoro, con quest’ultimo che riteneva opportuno fare riferimento alle mensilità da gennaio a dicembre di ogni anno (con versamenti quindi dal 16 febbraio al 16 gennaio dell’anno successivo).

La Corte di Cassazione ha tuttavia dato ragione all’Inps, che quindi continuerà ad applicare il criterio sopra descritto.

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