‘Il riscaldamento ambientale riguarda l’umanità capisce bene che non posso non essere preoccupato del fatto che non si riesca a trovare un accordo sulle politiche energetiche’. Ad affermarlo, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, è l’ad di Eni, Claudio Descalzi in merito alla Cop21 che si svolge a Parigi. Siamo portati a pensare spesso che esista un giorno X entro il quale si fa un accordo e poi cambia tutto. Non è così. La realtà, sottolinea, è fatta di processi che si avviano e quello iniziato a Parigi è molto importante e, vedrete, anche utile. Far parlare 190 Paesi su questioni che riguardano un futuro lontano di qualche decennio non è così banale. E’ chiaro, spiega ancora, che lo sforzo maggiore lo dovremo fare noi Paesi sviluppati. E che dovremo aiutare quelli in via di sviluppo a cambiare il loro mix di fonti energetiche. Se questi accordi prevedranno, come sembra, delle verifiche quinquennali, aggiunge l’ad di Eni, non è un risultato da poco. L’accento posto sul mix di politiche energetiche lo è altrettanto. L’Europa, sottolinea Descalzi, deve imparare a regolare le politiche energetiche del continente e quindi a non seguire logiche nazionali nelle quali ogni Paese fa il proprio interesse e per di più a breve termine.
L’Europa, che non ha di fatto materia prima come petrolio o gas, rileva, “può avere infrastrutture. La Spagna deve potere interconnettersi con la Francia e la Francia con l’Italia e via dicendo. Cosa peraltro che ci darebbe un peso non indifferente nel Mediterraneo”.