È stata una partita tra due squadre che vivono un momento di appannamento in campionato e che speravano di rilanciarsi grazie alla coppa Italia. È successo che a passare il turno e ad approdare in semifinale è stata la Roma che, nei tempi supplementari, ha trovato il guizzo di Destro per sbancare Firenze. Ma i viola non sono stati a guardare e probabilmente non meritavano neanche di uscire fuori dalla competizione, sta di fatto che quando si affrontano queste due compagini lo spettacolo è assicurato. Anche se questa sera si è sentito un po’ il peso di una verve un po’ annacquata, perché la sfida dell’Olimpico in campionato, che ha visto sempre i giallorossi prevalere (4-2 il risultato), è stata molto più avvincente e sicuramente sarà ricordata a fine anno come una delle più belle ed emozionanti. Perché in questo match c’è stato sempre equilibrio, tanti capovolgimenti di fronte, ritmi altissimi, ma non si sono contate tutte quelle occasioni che hanno caratterizzato la sfida di poco più di un mese fa. Anche se c’è stato un momento in cui quasi tutti hanno pensato che le sfide tra Fiorentina e Roma saranno sempre accompagnate da una dose di incertezza e imprevedibilità. È successo all’ultimo minuto, o meglio all’ultima azione dei tempi supplementari. La Roma, come suo solito, si è fatta trovare scoperta e Borja Valero si è ritrovato in area il pallone tra i piedi e la porta davanti, il suo tiro potente si è stampato sulla traversa che starà tremando ancora. Si dirà, che pericolo scampato per la Roma! Certo, ma sul ribaltamento di fronte, l’affanno è stato gigliato con annesso un sospirone di sollievo. Destro ha superato in velocità i difensori viola e ha anticipato Neto in uscita disperata, il pallone si stava depositando in fondo al sacco prima che Savic si immollasse ed evitasse il peggio. Nel giro di qualche secondo entrambe hanno sfiorato la gioia e poi il colpo del ko, la sensazione è che Roma e Fiorentina potranno giocare altre trecento partite e sarà sempre così, un continuo oscillare di emozioni. Si affrontano due scuole di pensiero divise da molti anni ma in un certo senso simili nell’interpretazione, non foss’altro per una grande cura della fase offensiva. Se di Zeman si sapeva, Montella invece ha reso la sua squadra insidiosissima in attacco nonostante l’assenza di vere punte di ruolo (eccetto Toni il cui minutaggio va giocoforza dosato) e capace di segnare in modo copioso anche senza Jovetic, quando il montenegrino è stato fermo ai box per un bel po’. Comunque, tornando a questo Fiorentina-Roma, i 120’ sono stati decisi da Destro che, imbeccato benissimo da Pjanic, ha sorpreso l’imballata e statica difesa viola gelando il Franchi. Poi gli assalti degli uomini di Montella hanno partorito un clamoroso palo dell’inesauribile Cuadrado, grida ancora vendetta il legno colpito a botta sicura, poi i capitolini hanno gestito piuttosto bene la rete di vantaggio anche se con molta apprensione. Da stigmatizzare ciò che è accaduto nel finale con lo stesso Cuadrado che è venuto alle mani con Dodò e i due, espulsi da Rizzoli, hanno continuato a cercare un contatto fisico anche fuori il rettangolo di gioco con la conseguenza che si è scatenato un parapiglia davvero poco edificante. Comunque, ora vedremo questa partita che riflessi avrà in campionato per le due squadre, se la Roma sarà galvanizzata per l’accesso alle semifinali e come reagire la Fiorentina alla terza sconfitta consecutiva di un 2013 iniziato senza sorrisi.
Maurizio Longhi