E’ giallo su un presunto scontro in una riunione di redazione del Fatto Quotidiano tra i giornalisti ed il direttore Marco Travagio. Oggetto del contendere sarebbe stata la retribuzione percepita dall’ex parlamentare del M5S, Alessandro Di Battista, che firma reportage dal Centro America per FQ. Come riporta il sito Dagospia i redattori del quotidiano diretto da Travaglio avrebbero chiesto al proprio direttore, dopo che il Dibba ha definito i giornalisti “puttane e sciacalli”, come potrebbe l’ex parlamentare firmare pezzi per il Fatto. E quanto percepirebbe nonostante screditi la categoria che lo paga.
Secondo Dago, la risposta di Travaglio sarebbe stata laconica, con riferimenti alla riservatezza di questioni contrattuali. Risposta, vaga, che non sarebbe piaciuta ai giornalisti del Fatto tanto che avrebbero minacciato uno sciopero delle firme in occasione del prossimo articolo firmato Di Battista. La redazione, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe inoltre indignata dall’idea di reclutare Fabrizio Corona nell’ambito di un progetto studiato ad hoc per l’apprezzata Tv del Fatto, Loft.
La redazione del Fatto Quotidiano, però, ha inviato una nota a Dagospia in cui spiega nella riunione non si è parlato della ricompensa di Di Battista e promosso uno sciopero delle firme. “E’ vero solo che c’è stata un’assemblea in cui si è discusso di molte cose tra cui anche la collaborazione di Di Battista e il progetto di Loft con Fabrizio Corona”.
Probabilmente la verità sta nel mezzo: ma resta il problema che l’ex parlamentare del M5S ha offeso la categoria dei giornalisti, uomini e donne che firmano quotidianamente inchieste e pezzi fondamentali per l’essenza democratica di un Paese, proprio lui che scrive ‘pezzi’ dal Centro America per un quotidiano di peso.