Di fame di libertà si muore: lo ho raccontato a mia figlia

Oggi è il 5 maggio 2020.  Il 5 maggio 1981 si moriva in Europa di fame di libertà. Moriva Bobby Sands in Ulster, per l’Ulster. Bobby Sand, un militante, un attivista, un giornalista, un poeta, un parlamentare regolarmente eletto il 9 aprile 1981 con 30.492 voti. Al momento dell’elezione, Sands che era carcerato già da anni, risultò il più giovane deputato in carica. Poco meno di un mese dalla vittoria moriva il più noto degli hunger stike irlandesi, dopo 66 giorni di sciopero della fame, condotto ad oltranza come forma di protesta contro il regime carcerario cui erano sottoposti i detenuti repubblicani.

Sands di cui ci rimane un memoriale bellissimo One day of my life (Un giorno della mia vita – Ed. Feltrinelli) fu il primo di dieci prigionieri repubblicani irlandesi, militanti dell’IRA e dell’INLA, a morire durante il secondo sciopero della fame. Era una quarantina di anni fa ed il Male era Margaret Thatcher.

Primavera 2020: siamo sui confini d’Europa, alle porte dell’Asia, ma sempre in zona NATO. Siamo ad Istambul e Belt-Satan si chiama Recep Tayyip Erdoğan. La questione non è più quella nord-irlandese, è quella kurda. Nella realtà la questione è sempre la stessa: violazione delle libertà civili e politiche, libertà di stampa (e di musica), autodeterminazine dei popoli e condizioni carcerarie disumane. Un gruppo di militanti musicisti iniziano la stessa antica forma di protesta: sono il Grup Yorum. E stanno morendo come Sands ed i suoi compagni.

Helin Bolek è morta il 3 aprile 2020 dopo 288 giorni di sciopero della fame: era la cantante. Aveva 28 anni.

Mustafa Koçak è morto il 23 aprile 2020 dopo 297° giorno di sciopero della fame: aveva 28 anni ed era un altro componente del gruppo.

Ibrahim Gökçek sta morendo dopo più di 316 giorni di digiuno, lentamente: è il giovane bassista.

I membri di Grup Yorum che con la loro musica hanno difeso la dignità umana, con lo sciopero della fame (e la morte) stanno chiedono un processo equo mentre, invece, lo Stato sta procedendo con estrema brutalità, accussandoli di terrorismo.

Per definire terrorsimo, bisognerebbe fare un passo in dietro e capire a fondo la differenza tra violenza e brutalità come ci suggeriva Jean Genet. Particolare che dei “terroristi” usino proprio lo sciopero della fame, una forma di protesta nonviolenta caratterizzata dal digiuno degli scioperanti, già usata come metodo di lotta nell’Irlanda pre-cristiana.Nel 2001 ero a Belfast il 5 Maggio per partecipare alle manifestazioni per il ventennale della morte di Sands, dell’immortalità di Bobby. Ho le foto in seppia. Sono sulla linea di mezzeria, attraverso Belfast camminando in fila con gli altri partecipanti. Ognuno ha in mano una foto degli hunger strike. I militanti dello Shein Fein mi cantarono “Bella Ciao” come ringraziamento per la partecipazione, proprio la stessa canzone che il Grup Yorum ha eseguito nello stadio di Istambul davanti ad una folla oceanica.

Oggi lo ho raccontato nuovamente a mia figlia, le ho raccontato di Sands e di tutti gli huger strike e del Grup Yorum. Chè chi muore per la libertà e per i diritti democratici, muore anche per lei, per me, per noi. Quindi, pure per te.

Barbara Lalle

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