Luigi Di Maio va dritto come un treno nella richiesta di revoca delle concessioni ad Autostrade. Il ministro degli Esteri vuole che “nel 2020, una delle prime cose da inserire nella nuova agenda di governo dovrà essere la revoca delle concessioni ad Autostrade, con l’affidamento ad Anas e il conseguente abbassamento dei pedaggi autostradali”. Via facebook il capo politico del M5S lancia l’affondo finale alla famiglia Benetton ed avvisa il Pd, e anche Italia Viva, che indietro non si torna. Questa decisione va presa subito, senza tentennamenti.
“Vi ricordate quando tutti dicevano che revocare la concessione ad Autostrade ci sarebbe costato almeno 23 miliardi di euro?”, scrive sul social network Di Maio. “Nei giorni scorsi i Benetton avevano persino inviato una lettera al governo in cui minacciavano la stessa penale. Peccato per loro, però, che sia una enorme sciocchezza, una vera e propria montatura alimentata anche da tv e giornali che pur di screditare il MoVimento 5 Stelle farebbero di tutto”. E spiega il perché. “Il presunto indennizzo di 23 miliardi non ha infatti nessuna base legale: lo ha stabilito una relazione della Corte dei Conti approvata già a novembre, ma resa nota solo nelle ultime ore”. Dunque si può fare, ma un indennizzo sempre ci sarà. E poi l’avviso agli alleati di governo in vista della svolta da ‘scrivere’ a gennaio. “Nel 2020, una delle prime cose da inserire – chiede Di Maio agli alleati – nella nuova agenda di governo dovrà essere la revoca delle concessioni ad Autostrade, con l’affidamento ad Anas e il conseguente abbassamento dei pedaggi autostradali.
Le famiglie delle vittime del Ponte Morandi aspettano una risposta. E noi gliela daremo. Non solo a loro, ma a tutto il Paese”.