Di Maio ai parlamentari del M5S. “Chi pensa ai propri affari è fuori dal Movimento”

Luigi Di Maio attacca gli avversari interni, reali e presunti e futuri, ed è pronto a metterli alla porta. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle, in seria difficoltà, nel timore di perdere definitivamente la guida dei pentastellati alza la voce e lancia un messaggio a tutti. Per ora comando io, il governo può saltare quando lo decido io e tutti devono ringraziarmi se hanno ‘ancora’ un seggio in Parlamento. “Lo dico chiaramente: qui nel Movimento 5 stelle si lavora per cambiare il Paese. Chi è interessato a fare il gioco degli altri e del sistema può accomodarsi in un partito. Il Movimento è un’altra cosa. Nessuno lo rimpiangerà”, scrive su facebook il ministro degli Esteri. Parole dure, durissime mai sentite fino ad ora da Di Maio parlando dei parlamentari del Movimento. Le sue sembrano parole obbligatorie anche dettate dalla disperazione per giocare in anticipo in vista di sussurrati scissioni e per bloccare tutte le discussioni e critiche sulla sua leadership. O con il Movimento, e quindi con Luigi Di Maio capo politico, o si sta fuori. Alternative in questo periodo sicuramente incerto e difficile per i pentastellati non esistono. “In un momento difficile per tutti e per il Paese, vedo che c’è qualcuno più interessato ad alzare polemiche inutili sul Movimento, qualcuno che presta il fianco a una stampa che ci ha sempre disprezzato, che lo fa rincorrendo il suo ego, la propria visibilità, disinteressandosi di tutto quel che sta accadendo intorno a noi”, si legge nel post di Di Maio.

Per essere chiaro a tutti e soprattutto a chi è tentato da altre sirene politiche, scrive. “Il Movimento è quella forza politica – lo ricordo per chi non l’avesse ancora capito – che taglia le poltrone in parlamento, che non prende tangenti sulle opere pubbliche e che quando fa una scelta di politica economica, la fa pensando all’ambiente e alla salute di tutti noi”.”Quando il Movimento è nato sapevamo bene che sarebbe potuto succedere che qualcuno di noi pensasse più ai suoi interessi che a quelli del Paese. Era una cosa prevedibile, nessuno si stupisce. Bene, chi di fronte alle vittime di Venezia e al dramma dell’Ilva preferisce guardarsi gli affari suoi, conosce la strada. Il movimento non lo piangerà”. Più chiaro di così non poteva essere Luigi Di Maio.

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