Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante le consultazioni si fa portavoce delle esigenze dei cittadini e in questo senso chiede alle forze politiche proposte, indicazioni e programmi per dare al Paese un Governo all’altezza della situazione. Lo si fa sapere al Quirinale dove ci si prepara alle consultazioni. Al Quirinale è infatti tutto pronto per l’avvio delle consultazioni.
Un mese esatto dopo le elezioni, entra in azione il Presidente della Repubblica dando vita al primo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo: si parte alle 10,30, con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati e si chiude il 5, alle 16,30 con la delegazione dei Cinque Stelle. Nel giro di quarantotto ore Sergio Mattarella riceverà al Quirinale tutte le delegazioni dei partiti presenti in Parlamento per ascoltare le loro proposte sul come sciogliere il rebus della formazione di una maggioranza in grado di sostenere un esecutivo.
Luigi Di Maio lancia, registrando la trasmissione Di Martedì su La7, la proposta di un contratto di governo da sottoscrivere, spiegano fonti M5s, o con la Lega o con il Pd. Secondo una anticipazione di Corriere.it dall’apertura verrebbe esclusa Forza Italia come partito che bloccherebbe i tentativi di riforma del sistema.
Il Pd, coerentemente con le decisioni assunte in direzione, dirà al presidente Mattarella che non siamo disponibili ad alcun governo che abbia Di Maio o Salvini come premier, ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci: ‘La proposta del leader 5 stelle è ovviamente irricevibile’.
Di Maio dimostra scarsissima cultura istituzionale perchè Berlusconi non ha bisogno di legittimazioni da lui essendo stato in questi anni votato da milioni e milioni di cittadini, ha detto la capogruppo Fi alla Camera Maria Stella Gelmini commentando il veto del candidato premier M5S a Fi: ‘Siamo noi indisponibili a fare un governo con chi dimostra di non aver compreso il ruolo che gli elettori gli hanno attribuito’.
‘Faremo ciò che abbiamo detto in campagna elettorale: proporremo un contratto di governo come si fa in Germania, si fa ciò che c’è scritto, quello che non c’è scritto non si fa, quanto ha detto’, a quanto si apprende, Luigi Di Maio in assemblea parlando di interlocuzione sui temi o con un Pd senza Renzi o con la Lega.
Il modello di ‘contratto’ a cui ha fatto riferimento il leader M5s durante l’assemblea con i parlamentari M5s è quello di coalizione sottoscritto in Germania dalla Spd e dalla Cdu in cui vengono esattamente elencati i punti di programma da portare avanti dall’esecutivo incaricato. E’ un programma di governo ‘perimetrato’, in cui è esclusa, avrebbe spiegato Di Maio, qualsiasi iniziativa che non sia stata concordata nel ‘contratto’.
‘A differenza dei 5Stelle, la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd bocciato dagli italiani. La coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra e da questa si riparte, dialogando anche con i 5Stelle ma senza subire veti o imposizioni’, scrive il leader della Lega Matteo Salvini su Facebook.
In realtà il vero e proprio contratto di governo, ultima mossa di Di Maio, più per farsi dire di no e avere in mano una potente arma comunicativa, che non per tentare di non far andare a vuoto il primo giro di consultazioni. Insieme, per la prima volta, lancia un appello alla Lega, identificandola pubblicamente come mai prima d’ora, quale interlocutore privilegiato e al di fuori del contesto del centrodestra.
La testa del capo politico 5 stelle è da ‘guardiano della soglia’ che guarda in avanti rivolgendosi a chi ha vinto, ed all’indietro rivolgendosi agli sconfitti. Guarda sia alla Carroccio sia al Pd, chiedendo che i Dem si liberino di Matteo Renzi. E’ ‘comunicazione’ che punta ad accreditare i 5 Stelle come una forza affidabile agli occhi dell’opinione pubblica. Di Maio chiede l’eliminazione pura ed indiscussa di Berlusconi e Renzi.