Pd: “Di Maio vice premier? Salta il Conte bis”. M5S. “Proposta nuovo governo sarà votata su Rousseau”

Sciolto il nodo Giuseppe Conte ora c’è da sbrogliare la matassa Di Maio. Il nuovo governo passa anche e soprattutto attraverso i nomi. E quello caldo, caldissimo, che rischia di far saltare tutto all’ultima ora è quello dell’attuale capo politico dei 5Stelle. Lui vorrebbe restare a palazzo Chigi come vice premier ed avere un dicastero. Insomma ripetere lo schema giallo-verde: un premier-garante e due vice, con un nome già noto. Una ipotesi che non piace al Pd che cercherà di far mangiare il boccone amaro a Di Maio: un suo ridimensionamento nel nuovo esecutivo, grazie a Conte. Perché con il via libera al bis, l’attuale premier, inutile negarlo, viene utilizzato dai Dem come unico interlocutore politico del Movimento per creare scompiglio tra i grillini. Pentastellati che, però, non possono lasciare, a mani basse, tutto il potere decisionale del M5S a Giuseppe Conte, anche se è da considerarsi un esponente ‘grillino’. Tanto che da fonti Dem insistono nel ribadire che nonostante l’accordo su Conte, Luigi Di Maio “vuole fare il vice presidente del consiglio”. Ma così, puntualizzano, “il governo non nascerà”. Di Maio per uscire dall’angolo si rimette alle decisioni di Rousseau. Una scelta obbligata per ‘tranquillizzare’ la base ma soprattutto per non dare tanto spazio decisionale all’attuale premier e ribadire il suo ruolo da leader. E’ l’ultima carta da giocare per continuare ad avere un ruolo nel Movimento 5 Stelle. “Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle”, annuncia in serata Di Maio sul blog delle Stelle. “Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola. Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente potrebbe essere incaricato dal presidente Mattarella. Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo”.

Conte entrerà ufficialmente in campo solo dopo aver avuto l’incarico dal capo dello Stato. Per ora a condurre il dialogo restano, sulla carta, Di Maio e il segretario Pd Nicola Zingaretti. Sul nodo vicepremier spunta anche l’ipotesi che alla fine 5S e Dem convergano su un presidente del Consiglio e nessun vice. Ma scottano le stoccate arrivate dal Pd al capo politico M5s, dopo il vertice notturno di 4 ore, riguardano più il ruolo di vice al quale mira Di Maio che quello di successore di Salvini. “E’ impossibile uno schema con Di Maio vicepremier”, avverte Andrea Marcucci, tra i più favorevoli all’accordo con il M5s. E così, anche se non si conosce il quesito da votare, la nascita di un governo gialloverde sarà deciso dal voto on line sulla piattaforma Rousseau. E per il capo politico del Movimento non è poco.

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