Ma l’ovazione della piazza è per l’assente Di Battista.
L’incoronazione del nuovo capo dei 5 Stelle è accolta in sordina dalla piazza, con la stessa freddezza che si mostra per le cose scontate. La kermesse si consuma con un’alternanza di militanti che parlano dal palco dinanzi ad una piazza affollata di simpatizzanti accorsi più per un atto di fede che per applaudire il nuovo candidato Premier. Non certo per ascoltare chi urla di più o la spara più grossa.In questo c’è una certa differenza con i raduni di qualche anno fa, di certo più ingenui nella loro speranza di dare una visione alternativa della società, senz’altro più freschi. Oggi, tutto slogan parole d’ordine.Una prova di forza da parte di una militanza che deve acclamare il suo leader, per quanto scontata. Il grande assente Di Battista che però, attraverso un video, acclama il nuovo capo e giustifica la sua assenza con il fatto di essere in ospedale accanto alla sua compagna che sta per dar alla luce un figlio, le sue parole sono accompagnate da una vera ovazione della piazza, e questo la dice lunga sul metodo di scegliere i candidati con un clic. In fondo al palco ci sono parlamentari di ogni specie, fedelissimi ed ex ortodossi che si sono convertiti al vincitore scontato.Sembrano statue di marmo, naturale conseguenze delle tensioni all’interno del Movimento.Solo Grillo sembra felice perché i suoi diktat sono stati eseguiti. Intanto il candidato Premier senza tradire emozioni, incomincia il suo discorso sempre con il suo italiano non in regola, con cui spesso litiga, Il mistero Luigi Di Maio, sembra uscito fuori da un giallo, si dà aria da politico di altri tempi, uno che ha scalato rapidamente le vette del più anti politico dei partiti, benedetto già un anno fa da Beppe Grillo. Il suo discorso tanto scontato quanto scialbo e ripetitivo.” Ho il compito di cambiare il Paese” ” Nel nostro governo ci saranno solo persone capaci” “Non siamo né di destra né di sinistra” 2 Bloccheremo il Rosatellum”, ma in quanto a programmi nemmeno a parlarne. Quindi un Di mAio senza i ‘ Vaffa’ di Grillo, un moderato che si trova ad arringare una folla abituata ad amare le emozioni forti e a cui Il Beppe nazionale l’aveva abituata.E’ in questo cambio di toni e di registro che si gioca gran parte del futuro del Movimento, Ma un candidato Premier come Di Maio che si atteggia a politico di altri tempi, senza averne la stoffa e la capacità di guardare oltre l’orizzonte, potrebbe governare un Paese come l’Italia? Saranno gli italiani nel segreto delle urna a decidere.