Ospite di Bruno Vespa, Luigi Di Maio ha affrontato diversi temi, dai candidati alle alleanze, passando per l’emergenza rifiuti a Roma. Per gli uninominali, ha spiegato, il Movimento individuerà ‘persone del territorio che siano capaci di fronteggiare gli avversari’. Quindi porte aperte anche ai candidati esterni, persone che lavorano nella scuola, nelle associazioni, ad imprenditori, di partecipare a questo percorso’.
‘Le politiche sono in programma tra meno di due mesi e il Movimento mira a vincere con il 40%. Nel caso il M5S non avrà la maggioranza il mio appello, la sera delle elezioni, sarà rivolto ai gruppi, per avere una maggioranza che sostenga una squadra di governo che noi annunceremo prima del voto. Io non voglio cambi di casacca, farò un appello ai gruppi. Chi risponderà quella sera sarà un interlocutore nei giorni successivi, faremo incontri trasparenti e formeremo una maggioranza sui temi del paese che si proporrà al Colle’, afferma il capo politico grillino a ‘Porta a Porta’: ‘Io non pretendo da Mattarella un incarico di governo formato sul nulla. Io credo che Mattarella debba dare l’incarico di governo a chi ha una maggioranza. Io in termini di voti e di seggi non vedo alternative al M5S, il centrodestra si sgretolerà e il centrosinistra è fuori dei giochi’.
Poi si tocca il tema dei rifiuti a Roma, dove è davvero emergenza. Impianti Ama sovraccarichi, sacchetti abbandonati per strada, proteste dei gruppi consiliari in consiglio comunale con tanto di monnezza sugli scranni dell’aula Giulio Cesare. Per la Capitale è iniziato il countdown verso il collasso dell’intero sistema. Come riferito dal consigliere capitolino del Pd Antongiulio Pelonzi i tecnici dell’Ama, l’agenzia capitolina dei rifiuti, fissano in 5 giorni la capacità degli impianti di raccogliere rifiuti dopo sarà il collasso, poiché non si saprà più dove metterli o dove inviarli considerando a tutt’oggi mancano accordi con altre Regioni.
Ricordiamo che non c’è infatti il supporto dell’Austria che da inizio dicembre non riceve più la spazzatura romana. Ama deve collocare quindi 70mila tonnellate all’anno e per farlo ha chiesto aiuto alle regioni. Gli accordi però tardano e gli impianti per questo sono pieni.
4.600 tonnellate di rifiuti prodotti giornalmente dalla Capitale rischiano di sommergere la città. Poche speranze dalla raccolta differenziata rimasta al palo: nel 2016 Roma ha mancato l’obiettivo del 55% di raccolta differenziata, restando impantanata sotto al 43% nonostante il costo del servizio per le famiglie sia fra i più alti di tutte le città italiane.
A Roma si producono 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani all’anno, circa 700.000 sono raccolti in modo differenziato per poter essere avviati a riciclo, mentre quasi un milione di tonnellate di rifiuti indifferenziati sono avviati a trattamento meccanico biologico. Di questi AMA ha una capacità per trattare circa il 48% della produzione di rifiuti indifferenziati di Roma ma i volumi trattati nel 2016 sono solo il 33%”. La città dipende fortemente da impianti di terzi, in particolare da quello di Malagrotta che gestisce il 43,4% del totale dell’indifferenziato. Basta un guasto o un rallentamento per mandare la raccolta in blocco.
Di Maio sui rifiuti trova la soluzione attaccando il Pd: ‘La regione Emilia ha un costo di 180 euro a tonnellata, l’Abruzzo di 150 euro a tonnellata. Noi per far risparmiare i romani scegliamo la Regione che ha meno costi. I presidenti di Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio sono dello stesso partito, usano i romani per la campagna elettorale, stanno maliziosamente rilasciando interviste e temporeggiando per la campagna’, afferma, soffermandosi sul caso rifiuti di Roma.
In realtà gli stessi abruzzesi si trovano in difficoltà a trovare impianti di compostaggio disposti ad accogliere i rifiuti sia in regione che fuori regione: ‘Chiediamo al governatore di assumere le decisioni che evitino di mandarci in emergenza’.
Di Maio, ovviamente, è in linea con la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Lazio, Roberta Lombardi, che scarica tutta la responsabilità sulla giunta Zingaretti: ‘In 5 anni non ha varato un piano rifiuti perché non si vuole prendere posizione. Magari si spera nel ritorno alle discariche come Malagrotta’.
Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ed ex esponente del Movimento 5 Stelle, in un’intervista a ‘La Repubblica’, critica la gestione pentastellata dell’emergenza spazzatura a Roma: ‘Le competenze sono della Regione ma il problema è del sindaco, c’è poco da fare’.
In pratica, ora per la Capitale che scarica già ora migliaia di tonnellate di rifiuti trattati in Emilia, la situazione rischia di complicarsi ancora di più. La ‘ricetta Raggi’, ‘fatta solo di differenziata e Tmb non tiene: scarica una parte del problema sulle altre Regioni mentre la differenziata non decolla’.
Questo inciso solo per dare una semplice idea della mancanza di chiarezza sulle problematiche pratiche e gestionali che vengono affrontate dai Cinquestelle con inadeguatezza, risolvendo il tutto con semplici attacchi politici e scaricabarile.
Idem con patate per quello che riguarda la proposta dei grillini di uscire dall’euro attraverso un referendum: ‘Non credo che per l’Italia sia più il momento di uscire dall’euro anche perché per l’Italia ci sarà più spazio visto che l’asse franco-tedesco non è più così forte come prima. Il referendum sull’euro è una estrema ratio, che spero di non dover usare. L’Italia dovrà farsi ascoltare dall’Europa. Noi vogliamo contare soprattutto nella difesa delle nostre imprese’.
Una posizione contrastante rispetto a quella espressa dallo stesso Di Maio a metà dicembre: ‘Se si dovesse arrivare al referendum, è chiaro che io voterei per l’uscita, perché significherebbe che l’Europa non ci ha ascoltato’, come aveva sostenuto intervistato da Myrta Merlino a ‘L’aria che tira’.
Di Maio fa un appello alle migliori persone che hanno voglia di fare e di cambiare: ‘Se volete cambiare questo Paese il M5S è aperto, certo bisogna condividerne i valori e le regole. E ho apprezzato che anche chi ha tanto da perdere si è messo in gioco e si faranno anche le selezioni online dei nostri iscritti. Penso al comandante De Falco, anche lui si farà le parlamentarie’.
Di certo, e idealmemte, De Falco sarebbe utile per cogliere l’inadegutezza di manovre spericolate ed improprie per guidare, non una barca, ma un governo…
Roberto Cristiano