Di Maio, e il ‘contro-fax’ che smentisce Meloni

Tirato in mezzo da Giorgia Meloni, accusato di essersi mosso ‘con il favore delle tenebre’  su un argomento così scottante come il Mes, mostrando scenicamente a favor di telecamere “il fax”, un oggetto che solo a dirlo fa tanto Prima Repubblica: insomma una mossa scomposta, ma comunicativamente di impatto, che non ha lasciato indifferente Luigi Di Maio. Così l’ex ministro degli Esteri, ex capo politico del M5S, racconta la sua versione dei fatti, per rispedire al mittente le insinuazioni della presidente del Consiglio, mostrando a sua volta un documento, datato 10 dicembre 2020.

“Vorrei esprimere solidarietà alla Meloni, il suo staff avrebbe dovuto proteggerla, il foglio che ha esibito la premier smentisce quello che stava dicendo in Aula”, lo ha detto Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri, e rappresentante dell’Ue nel Golfo, a Piazza pulita, su La 7 a proposito del foglio mostrato in Parlamento da Giorgia Meloni, con l’autorizzazione dell’allora ministro Di Maio a firmare il Mes.

Di Maio ha sottolineato che la sua autorizzazione, mostrata da Meloni, recava la data del 20 gennaio 2021, cioè sei giorni prima delle dimissioni del governo Conte, mentre Meloni ha sostenuto che il ministro non avesse dato il suo avallo dopo la caduta del governo e senza aver ascoltato il Parlamento.

“Nell’ultimo anno – ha ricordato Di Maio – tante volte ho sostenuto il Presidente del Consiglio su scelte coraggiose, sull’Ucraina o quando ha dato continuità alla politica fiscale del governo Draghi. Sono qui perché ieri, la presidente del Consiglio che è anche il mio presidente del Consiglio, ha esibito un foglio e ha sostanzialmente messo in dubbio l’onore con cui ho ricoperto il ruolo di ministro”.

“Ricordo la foto che aveva un significato politico. Subito dopo l’inizio della guerra, su quel treno i 3 leader salgono senza ancora un accordo sull’allargamento (dell’Ue ndr), scendono e lanciano una corsa su quello che è avvenuto oggi, sull’allargamento dell’Ue all’Ucraina, che significa dire agli ucraini ‘noi siamo con voi’. Ma devo dire che quando Meloni ha tenuto una linea atlantista le ho dato atto. La storia riconoscerà quei tre leader”.

A ‘VivaRai2!’ Fiorello apre la consueta rassegna stampa parlando di politica: “Meloni, Macron e Scholz hanno trascorso la notte insieme per discutere del patto di stabilità. Ho visto lei, che bacia lui, che bacia Mes…“, ironizza. La premier “ha mostrato in Senato il fax sul Mes firmato da Di Maio: ‘ubi Maio minor cessat’, insomma, la politica è questa. Noi abbiamo uno scoop, il contenuto di quel fax”. Fiorello quindi ha letto, tra le risate generali, l’improbabile lista stilata da Di Maio sul Mes: “Vi autorizzo a firmare la modifica del trattato che istituisce il Mes; a sottoscrivere l’abbonamento a Dazn per vedere il Napoli; a tradurre la ricetta della pastiera di mia nonna per quella golosona della von der Leyen; a proiettare al Parlamento europeo l’ultima stagione di ‘Mare fuori’; a chiedere a Gigi d’Alessio di fare una versione neomelodica dell’Inno alla gioia” e infine “a telefonare a Salvini imitando la voce della Le Pen per dirgli ‘Lo sai chi ti saluta?’”.

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