Di Maio: Non ad alleanza organica con il Pd. In 90 gestiranno il Movimento

Zingaretti ci ha provato. Non ha usato mezzo parole. Ha detto tutto in modo chiaro. “Noi oggi abbiamo forze politiche che potenzialmente rappresentano il 45-48 per cento degli italiani. Domanda: vogliamo provare a farla diventare un’alleanza? Altrimenti, inutile girarci attorno, torna Salvini”. Ma la proposta del segretario Dem al capo politico dei pentastellati, ‘alleanza organica tra Pd e M5S su tutto il territorio che vada oltre le elezioni regionali’, è stata immediatamente bocciata. Nel giorno della festa dell’Italia a 5Stelle Luigi Di Maio, ospite di Maria Latella su Skytg24, boccia la proposta del segretario del Pd. Dopo l’accordo per l’Umbria ”non sono all’ordine del giorno altri patti regionali e tantomeno nazionali” con il Pd, dice il ministro degli Esteri. E non poteva fare altro. Dal canto suo Zingaretti ci ha provato ma ha sbagliato i tempi: troppo presto per un avance del genere ad un partito con il quale ancora non si innesca quel flit per provare ad andare avanti.

Di Maio, poi annuncia una rivoluzione per il Movimento 5 Stelle. “Questa Italia 5 Stelle – spiega – vede il Movimento arrivare con una grande vittoria come il taglio dei parlamentari. E il M5s si darà un’organizzazione, si passa a un modello in cui ci saranno 80-90 persone che gestiranno il Movimento in tutta Italia. Abbiamo bisogno di un’organizzazione, di ruoli di responsabilità, sono d’accordo con Roberto Fico” che parla della necessità di luoghi di confronto. Un cambiamento di rotta dovuto, obbligato per tenere unita la base e stoppare una scissione nel Movimento.  Ma a tenere banco, a riprova che non tira bella aria tra i pentastellati, sono le critiche dei delusi, le polemiche interne e le assenze annunciate o probabili, come quelle di Barbara Lezzi e Giulia Grillo, ex ministre messe da parte, o di Alessandro Di Battista. E proprio sull’assenza degli ex ministri interviene Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione Rousseau. “Gli ex ministri assenti? Secondo me hanno sbagliato, avrebbero dovuto partecipare a questa grande festa del Movimento”.

Ci sarà invece Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio che deve la sua riconferma proprio al M5s. Ci sarà, nel grande show serale all’Arena flegrea, anche Beppe Grillo, che dopo aver dato uno scrollone estivo alla sua creatura politica per spingerla al patto di governo col Pd, ha ripreso i panni di osservatore defilato.

 

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