In Italia un’azienda viene pagata dopo 104 giorni, quasi il doppio della media europea
“Le imprese che hanno ricevuto fondi dalla Stato Italiano devono restare in Italia”. Lo ha detto, in un video su Facebook,il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. “La colpa delle crisi aziendali non è solo delle aziende”. Certo, quelle che “ delocalizzano vanno fermate. Soprattutto se hai preso fondi dallo Stato”. “Questo –precisa il ministro pentastellato- non deve essere permesso, va fermato. Ma altre aziende sono in crisi e non ce la fanno perché magari hanno crediti con la pubblica amministrazione e lo Stato non li paga”. “ Affronteremo le crisi aziendali una ad una – continua il capo politico dei Cinque Stelle – non risparmiandoci. Dobbiamo metterci più umanità e stare vicino a chi è più debole”. ”. Parole che se supportate da una fattibile azione legislativa potrebbero dare ossigeno a tante aziende italiane finite sul lastrico nonostante vantino dei crediti nei confronti della PA
Il ministro del Lavoro ha mostrato un faldone mentre in auto rientrava a Roma dalla Puglia dopo la campagna per le amministrative: “Queste sono le crisi aziendali che mi hanno raccontato solo nella giornata di ieri”. E non sono assolutamente poche.
Intanto i tempo della PA per pagare le imprese si allungano in modo pauroso. Secondo la Cgia “le aziende hanno perso 30 miliardi di euro” e, dopo alcuni anni di progressiva diminuzione, “dallo scorso gennaio ad oggi sono tornati a salire i tempi medi di pagamento della Pa”.
Nel 2017 il compenso veniva corrisposto dopo 95 giorni dall’emissione della fattura mentre quest’anno è salito a 104 giorni. Più del triplo di quanto stabilito dalle normative europee: i 30 giorni come termine ultimo per il pagamento può salire a 60 per alcune tipologie di forniture, come quelle .
Viene evidenziato che nessun altra pubblica amministrazione in Ue salda i debiti commerciali con tempi così lunghi. Rispetto alla media europea, giusto per fare un esempio, in Italia i ritardi sono superiori di oltre due mesi (precisamente 63 giorni). Se in Italia i giorni medi necessari riferiti al 2018 sono saliti a 104, in Spagna e in Francia ci vogliono rispettivamente 56 e 55 giorni per liquidare i fornitori. In Germania, invece, il dato è salito a 33 giorni, mentre nel Regno Unito si è attestato a 26.