Di Maio tra crisi e governo tecnico

Il vicepremier Luigi Di Maio, in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’, sostiene che il Movimento 5Stelle è pronto a tornare alle urne anche se è convinto che un nuovo voto apra la strada solo a un esecutivo tecnico: “Chi lo fa cadere si prende una bella responsabilità, perché significherebbe far tornare il Pd insieme ad altri Monti e altre Fornero”.

Alla vigilia dell’incontro di stasera con l’alleato leghista sull’autonomia, fa quindi i suoi appunti. Sul cambio di rotta del Carroccio sui mini-Bot prrcisa che “mi ha sorpreso perché ricordavo che vollero inserirli a tutti i costi nel contratto. Comunque per me conta che lo Stato paghi, basta che paghi”.

Sul botta e risposta sulle coperture per la flat tax evocato da Massimo Garavaglia poi precisa: “Non ho motivo di pensare che la Lega non abbia individuato le coperture, è un anno che dice che si può fare e credo le abbia trovate”. Ma avverte: “Basta che per farla non si mettono le mani in tasca agli italiani, sarebbe paradossale”. Poi sugli appunti del viceministro del Carroccio all’Economia sui costi del salario minimo, puntualizza: “Certo è curioso, a una nostra domanda si risponde con un’altra domanda. Ma io non ho problemi: il costo sulle casse dello Stato è zero, mentre sul piano delle imprese la proposta sarà affiancata ad un’altra sulla riduzione del cuneo fiscale. Introdurremo quella sul cuneo in manovra”, “è un’operazione con cui vinciamo tutti: stipendi più alti, più lavoro e meno tasse alle imprese”.

Da ministro del Lavoro, il leader Cinque Stelle si prepara, anche sul salario minimo, a una guerra con i sindacati: “Sono alcuni di loro che fanno la guerra al M5S. Forse hanno capito che presto gli tagliamo i privilegi, incluse le pensioni d’oro. Pari diritti vale per tutti pure per loro”. E sulla possibilità di incontrare anche lui Maurizio Landini, molto critico nei confronti dei Cinque Stelle,  e gli altri segretari prima glissa – “Quando sarà opportuno li vedrò”- poi punge: «Ma io come ministro del Lavoro ho un rapporto costante con i sindacati, mica faccio le cose per visibilità. E’ giusto che i sindacati interloquiscano con tutti”. Non manca un accenno alle frizioni con Alessandro Di Battista: “Ci siamo scritti dei messaggi”, “non voglio parlare di queste cose, stamattina stavo a Taranto dove ci sono i problemi veri, non queste sciocchezze”. E lo strappo di Paola Nugnes che è passata al Gruppo Misto? “Certe persone meglio perderle che trovarle”.

(fonte 9 colonne)

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