Di Martedì, Calenda a Vannacci: ‘Lei è fascista, lo dica…’

 

“Lei si sta candidando, credo, alle elezioni, ma…”, “L’onorevole probabilmente conosce più di me quello che è il mio futuro”: un serrato botta e risposta quello che è andato in onda  a DiMartedì tra Carlo Calenda e il generale Roberto Vannacci, ospiti di Giovanni Floris su La7. Il riferimento è alla possibile corsa del militare alle europee del 2024, in programma a giugno. “No, ho visto una dichiarazione di Salvini, forse mi sbaglio”, ha poi corretto il tiro il leader di Azione.

 

A quel punto è intervenuto il conduttore che, rivolgendosi a Vannacci, gli ha detto: “Lei è molto corteggiato, se il termine non la disturba…”. Ma Calenda ha subito ripreso la parola dicendo al generale: “Sa perché io mi auguro che lei non si candidi con Salvini? Perché Salvini è una persona che nel Parlamento europeo ha detto: io darei indietro due Mattarella, cioè il nostro presidente della Repubblica, per mezzo Putin. E che un generale, che giura sulla Costituzione e che riconosce nel presidente della Repubblica anche il capo delle forze armate, si candidi con una persona che può dire una cosa del genere… A me dispiacerebbe per lei e per quello che ha fatto nella sua vita”. Un intervento al veleno contro l’attuale vicepremier.

 

A quel punto è intervenuto il conduttore che, rivolgendosi a Vannacci, gli ha detto: “Lei è molto corteggiato, se il termine non la disturba…”. Ma Calenda ha subito ripreso la parola dicendo al generale: “Sa perché io mi auguro che lei non si candidi con Salvini? Perché Salvini è una persona che nel Parlamento europeo ha detto: io darei indietro due Mattarella, cioè il nostro presidente della Repubblica, per mezzo Putin. E che un generale, che giura sulla Costituzione e che riconosce nel presidente della Repubblica anche il capo delle forze armate, si candidi con una persona che può dire una cosa del genere… A me dispiacerebbe per lei e per quello che ha fatto nella sua vita”. Un intervento al veleno contro l’attuale vicepremier.

La lite si accende subito e a stuzzicare il generale continua il leader di Azione, Carlo Calenda: “Lei non vuol dire quello che è, cioè fascista”.

 Vannacci scoppia a ridere. Poi la risposta: “Mussolini come Stalin è un uomo di Stato, e mi limito a questa constatazione”.

Si parla anche dell’indagine a carico di Vannacci per istigazione all’odio razziale. E Calenda, rivolgendosi a Vannacci afferma: “Capisco che per lei senza f*** si stava meglio, ma lei ha espresso questa posizione razzista da generale. Ha fatto un danno alla divisa”. La risposta non si fa attendere: “”Gli stessi omosessuali si definiscono non normali”. E Floris ribatte: “Ma perché lei tiene la statistica degli omosessuali?”. Poi in studio torna la calma e il dibattito riprende su toni normali.

 

 

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