Antonio Di Pietro chiude le porte ad ogni ipotesi di un governo di transizione, che sarebbe a suo avviso “un inciucio” e insiste per le elezioni anticipate. “Bisogna andare alle elezioni anticipate – ha detto il leader di Idv – perché queste consentono di avere un governo che ha la fiducia dei cittadini e che può fare quelle riforme che, al saldo di ciò che ci chiede l’Unione Europea, vadano a prendere i soldi a quelli che finora hanno fatto i furbi e non quelli che sono i poveri cristi di questa situazione. Lo abbiamo chiesto già da ieri e continueremo a chiederle. Qualsiasi altra soluzione è una soluzione da inciucio che serve soltanto per rimanere attaccati a questa poltrona in Parlamento”. “Se ci sono programmi diversi, se ci sono cittadini che hanno eletto coalizioni diverse – insiste Di Pietro -, non si può metterli insieme facendo credere che si fanno gli interessi del Paese e poi si fa un provvedimento che è macelleria sociale. Non è che basta cambiare il capo di governo che si può accettare una coltellata, sempre una coltellata è”.
Sulla stessa strada anche Sel, di Nichi Vendola, che ribadisce il suo no ad un governo istituzionale e apre alle elezioni anticipate da tenersi a stretto giro. “Costruire un’alternativa significa arrivare alle elezioni il prima possibile, e prepararsi a governare e cambiare il Paese. E farlo senza perdere un secondo. Da questo stesso istante”. E’ quanto afferma Sinistra Ecologia Libertà, con un editoriale a firma del responsabile nazionale organizzazione Francesco Ferrara, che appare sul sito del partito. “Questo centrosinistra – si legge nell’articolo – deve mettersi in testa di lavorare da subito fuori dai palazzi, all’aria aperta, in rapporto diretto con il popolo. Questo centrosinistra deve superare ogni indugio e ritrovare la sua capacità di discutere nelle strade, in ogni luogo di lavoro, nelle scuole. Al Partito Democratico, a tutte le opposizioni diciamo: bene, discutiamo insieme su come non fare ricadere lo sfacelo dei conti pubblici, come sempre, sulle spalle dei più deboli. Facendo pagare chi non ha mai pagato”. Ed ecco la soluzione del partito guidato da Nichy Vendola. “Primarie ed elezioni. E chiariamo sin da subito che non siamo disponibili a passaggi istituzionali che, nati per affrontare l’emergenza, poi finiscano per rinviare oltre il tempo necessario il momento del voto, dove le cittadine e i cittadini di questo paese possano scegliere quale impronta seguire, dopo anni di attacchi al mondo del lavoro e politiche liberiste”.