Di Pietro “Rispetto la sentenza e Napolitano, ma difendo i giudici di Palermo”

Parla di sentenza “legislativa” Di Pietro, a proposito della recente decisione della Corte Costituzionale con riferimento al conflitto di attribuzione sollevato dal Capo dello Stato nei confronti della Procura di Palermo. Nessun attacco dunque al Capo dello Stato, precisa il leader dell’Idv. “Il nostro intervento è contro la strumentalizzazione che si vuol fare della delicata trattativa Stato-mafia. La questione poteva e doveva essere affrontata legislativamente, colmando il vuoto lasciato dal legislatore stesso, fermo da 15 anni, ma doveva farsi in altri casi, non con riferimento ad un procedimento così delicato come questo”. E prosegue “Da giorni il quotidiano Il Giornale ha lanciato una vergognosa campagna diffamatoria nei confronti di Antonio Ingroia. Si parla di sconfitta della Procura della Repubblica. Noi siamo i partigiani della nuova resistenza e rivendichiamo, con orgoglio, il diritto di sostenere, senza se e senza ma, Antonio Ingroia per quello che ha scritto, per quello che ha detto e per quello che ha fatto. Noi difendiamo il diritto di ogni cittadino ad esprimere le proprie opinioni anche se si chiama Ingroia ed è per questo che lanciamo la petizione “Io sto con Ingroia”. Motivazione politica quella di Di Pietro, e non solo. “La soluzione avanzata – secondo Li Gotti, responsabile Giustizia Idv –  potrebbe comportare l’imbarazzo per il giudice di procedere alla distruzione delle intercettazioni, poiché, secondo quanto specificato nella sentenza, deve essere il GIP a tutelare la segretezza delle stesse ed evitare il contraddittorio, pur senza avere una copertura normativa”.

 

Sabrina Iadarola

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