Dia, nuovo brand mafie sono operazioni da località offshore

Il maggior numero di operazioni finanziarie sospette riguardanti il nord Italia “puo’ essere indicativo di una mafia liquida che investe in questa parte del paese in maniera occulta, utilizzando per i propri scopi criminali delle teste di legno. Una mafia latente che potrebbe, in prospettiva, manifestarsi con caratteri piu’ evidenti”. E’ quanto emerge dall’ultima relazione della Dia, riferita al secondo semestre 2018. Sempre piu’ spesso – si legge nel documento – si individuano soggetti esterni alle organizzazioni criminali, professionisti che “prestano la loro opera proprio per schermare e moltiplicare gli interessi economico-finanziari del gruppi criminali”. La Dia li definisce “facilitatori”, “artisti del riciclaggio”, capaci di gestire transazioni internazionali da localita’ off shore, offrendo riservatezza e una vasta gamma di servizi finanziari. Queste nuove modalita’ d’intervento consentono ai mafiosi di radicarsi nelle altre regioni italiane e nel mondo, “legando i propri interessi con quelli della realta’ economica locale”.

Secondo la relazione della Dia, che si riferisce al secondo semestre 2018, la ‘ndrangheta resta un’organizzazione “fortemente strutturata su base territoriale, ancorata ai tradizionali vincoli familiari e articolata su piu’ livelli” con una “spiccata vocazione imprenditoriale” favorita dalle “ingenti risorse economiche” ottenute ‘investendo in diversi settori: droga e appalti pubblici, estorsioni e giochi e scommesse. La Dia sottolinea inoltre come la ‘Ndrangheta sia ormai presente stabilmente in quasi tutto il mondo, con locali anche in diversi paesi d’Europa e negli Stati Uniti, in Canada, sud America e Australia. Sebbene ridimensionata e pur mantenendo un basso profilo in linea con la politica di “mimetizzazione” avviata gia’ da qualche anno, ‘Cosa Nostra’ resta “pervasiva e dotata di dinamismo e potenzialita’ offensiva” che esercita sia mantenendo il controllo del territorio sia infiltrandosi negli ambienti imprenditoriali e finanziari in Italia e all’estero, “per riciclare capitali, accaparrarsi appalti, catalizzare sovvenzioni pubbliche e indirizzare scelte industriali”. Cosa Nostra, dice la Dia “si fa impresa” in Italia e all’estero. Quella delle organizzazioni camorristiche e’ una realta’ piu’ complessa e variegata di quella delle altre organizzazioni. Nelle stesse zone infatti, accanto a gruppi minori che gestiscono le attivita’ illecite nel proprio territorio (per lo piu’ spaccio ed estorsioni) vi sono le storiche organizzazioni “sempre piu’ proiettate ad estendere il loro raggio d’azione in altre regioni e all’estero”. Il “sistema camorra” dice la Dia, e’ dunque un insieme di sottosistemi molto diversi tra loro, dove convivono organizzazioni vere e proprie, gruppi di gangsterismo urbano e bande di giovani delinquenti.

 

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