Ancora qualche giorno e poi la diciottesima legislatura sarà formalmente avviata. Venerdì prossimo, 23 marzo, sono convocate le prime sedute di Camera e Senato, rispettivamente alle 11 e alle 10.30, e da domani inizieranno le procedure di registrazione dei nuovi parlamentari. La prima tappa di un percorso segnato da una serie di adempimenti, al termine dei quali, probabilmente subito dopo Pasqua, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in grado di avviare le consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Prima dovranno costituirsi i Gruppi parlamentari, con l’elezione dei rispettivi vertici, e occorrerà completare l’Ufficio di presidenza della Camera ed il Consiglio di presidenza del Senato. Nel frattempo, dopo la nomina dei presidenti dei due rami del Parlamento, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, che dovrebbe invitarlo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Anche se naturalmente regna la massima incertezza sulla durata di questo periodo.
Una volta concluse queste procedure, presumibilmente entro martedì 27, verrà convocata una nuova seduta per l’elezione dell’Ufficio di presidenza, composto da quattro vicepresidenti, tre questori e otto segretari d’Aula.
Analoga, ma con tempi diversi la procedura al Senato. Entro tre giorni dalla prima seduta, ogni senatore è tenuto ad indicare il Gruppo del quale intenda far parte, mentre la riunione per la nomina dei vertici viene convocata dal presidente entro sette giorni dalla prima seduta. Una volta esauriti questi adempimenti è possibile procedere all’elezione del Consiglio di presidenza.
Tutte le procedure per l’insediamento delle Camere e dei Gruppi parlamentari dovrebbero pertanto concludersi intorno alla domenica di Pasqua, il primo aprile. Dalla settimana successiva possibile quindi il via alle consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per capire se e come sarà possibile dar vita ad una maggioranza in grado di esprimere e sostenere un governo.