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La responsabilità su come è stato gestito, ad agosto, lo sbarco dei 177 migranti salvati dalla nave della guardia costiera italiana è del governo italiano. Da Cirpo, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte si assume la responsabilità politica su come è stata gestita la vicenda della nave Diociotti e lancia un importante assist al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, inquisito per sequestro di persona. “Mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto, la responsabilità è del governo”, dice il premier. Un modo per consentire al vice premier di liberarsi dall’accusa di essere l’unico responsabile sulla vicenda Diciotti.
Ma ora la palla passa alla Giunta per le immunità del Senato, cui il premier ha lasciato carta bianca. Mercoledì inizierà l’iter per autorizzare o meno il giudizio su Matteo Salvini e la valenza politica del voto dipenderà dai commissari del M5S. Salveranno l’alleato di governo o guarderanno alla pancia dei propri elettori?. Per Alessandro Di Battista non ci sono dubbi: per il M5S vale il principio che alle autorizzazioni a procedere di deve dire sempre sì. Tanto che maliziosamente dice che Luigi Di Maio, se si fosse trovato al posto del ministro dell’Interno, avrebbe rinunciato all’immunità. Parole che avranno degli strascichi polemici di non poco conto.
Processare Salvini significa processare il governo, spiegano i leghisti che tengono alta la guardia e avvertono sul rischio che sul questo dossier si potrebbe giocare il futuro dell’alleanza gialloverde che supporta l’esecutivo guidato da Conte. A Palazzo Madama diranno no all’autorizzazione Fratelli d’Italia e Forza Italia (quest’ultima la ritiene una scelta coerente rispetto al garantismo sempre chiesto nei confronti del presidente Berlusconi). Schierati per il sì Pd e Liberi e Uguali. Numeri alla mano tutto dipende dai 5Stelle.
