Diciotti verso Trapani, Salvini: ‘Ma i violenti dovranno scendere in manette’

Molo vuoto e nessuna attività propedeutica all’accoglienza in corso. Si presenta così il porto di Trapani stamattina dove è attesa nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo i 67 migranti che erano stati soccorsi domenica scorsa dal cargo Vos Thalassa. Segno che l’approdo e lo sbarco non avverranno come previsto alle 8, ma, almeno alcune ore dopo.

La nave infatti è ancora in navigazione. Attualmente, secondo quanto si apprende da fonti locali, è al largo della costa di Marsala e non si può stimare l’orario di approdo nel porto. Intanto nel molo di Trapani è arrivato personale della polizia di Stato. Presenti anche dei furgoni con delle transenne del Comune, che non state ancora scaricate a terra. Sul molo giornalisti, fotografi e giornalisti in attesa.

  A bordo della nave, a quanto si apprende, ci sono uomini della capitaneria di Porto e della polizia di Stato. Per ora la posizione del Viminale non cambia.

Prima di concedere qualsiasi autorizzazione, attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori che dovranno scendere dalla Diciotti in manette, ha detto il ministro dell’Interno Salvini, riferendosi alle presunte minacce che un gruppo di migranti avrebbe rivolto all’equipaggio della Vos Thalassa una volta accortosi che il rimorchiatore  si dirigeva verso la Libia e non faceva rotta verso il Nord del Mediterraneo.

Poliziotti e personale della guardia costiera sono stati inviati dalla Procura di Trapani sulla nave Diciotti per raccogliere i documenti che si sono scambiati con la Vos Thalassa. Saranno raccolti i messaggi scambiati con il comando italiano della capitaneria di porto e i rapporti stilati dalla Diciotti. Gli agenti sentiranno anche i migranti che sono sulla nave della Guardia costiera. Rotta più lunga per due funzionari della polizia, uno della squadra mobile della Questura di Trapani e l’altro dello Sco di Roma, che stanno andando sulla Vos Thalassa per avviare indagini e soprattutto sentire l’equipaggio per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e identificare gli aggressori. Atti che permetteranno di valutare se è possibile disporre arresti d’iniziativa, o attendere disposizioni dalla Procura di Trapani che ha aperto un’inchiesta.

Intanto restano in attesa i 67 migranti. A bordo vi sono tre donne e sei minorenni. Il gruppo maggiormente numeroso è quello dei pakistani: 27. I sudanesi sono 12 e dieci i libici. Tra di loro ci sarebbero quelli che il ministro Salvini ha definito i ‘dirottatori’, individuati forse in un ghanese e un sudanese, che il responsabile del Viminale vuole che ‘scendano in manette’ e vadano in carcere prima di essere rispediti al loro Paese. Sulla presunta aggressione, al momento, non è stata aperta lacuna indagine. Fino all’arrivo a Trapani i Pm non hanno radicata la competenza a indagare sulla vicenda.

Intanto riunione del governo in mattinata in vista della riunione a Innsbruck. Con Conte,  ha detto Salvini al termine, c’è una linea comune: rafforzare la sicurezza dei cittadini cittadini italiani ponendo al centro del Vertice il fatto che non possiamo essere lasciati soli.

‘Le minacce sul fronte Sud per quanto riguarda il terrorismo sono molto significative’,  ha detto il premier Giuseppe Conte al suo arrivo al vertice Nato a Bruxelles, sottolinenando l’importanza del rafforzamento dell’hub Nato di Napoli. Dalla stessa immigrazione  potrebbero arrivare rischi e pericoli di foreign fighter. L’incontro con Salvini di stamattina è andato molto bene, ci siamo aggiornati.

Grazie al lavoro fatto, da quando sono ministro, ci sono dati buoni sugli sbarchi: 21 mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento, voglio fare ancora meglio,  ha aggiunto Salvini.

Impostare con gli altri Paesi Ue il principio di condivisione dei flussi migratori con soluzioni operative condivise. Matteo Salvini porterà a Innsbruck un documento sui migranti condiviso da tutto il governo italiano.

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