Dieci disabili invalidi al 100% con gravi patologie psichiche, sensoriali e neurologiche sono stati convocati per venerdì 18 agosto presso il distretto di Nocera per la commissione che dovrebbe stabilire il loro passaggio in RSA. Contro questa decisione si sono espresse sia le famiglie dei pazienti sia l’equipe di specialisti che li ha in cura. Queste le due lettere che hanno inviato al Direttore Generale della ASL e ai direttori Facenti Funzione del Distretto. Lettere che, finora, sono rimaste senza risposta.
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Al Governatore Vincenzo De Luca
Al Direttore Generale ASL SA Gennaro Sosto
Al Presidente della Commissione Sanità Vincenzo Alaia
All’Assessore Ettore Cinque e p/c
Al Tavolo Tecnico della Commissione Sanità
Chiediamo la Vostra attenzione perché quella che stiamo vivendo è una storia assurda di straordinaria disumanità.
Venerdì 18 agosto, tutta l’Italia si godrà un momento di pausa, di vacanza, cercando un po’ di
serenità.
Le nostre famiglie non potranno farlo. Nelle nostre famiglie è sempre molto difficile cercare la serenità, perché i nostri cari soffrono di malattie gravissime, con problemi psichici sensoriali e neurologici tremendi, che toglierebbero le forze a chiunque.
Ma il distretto sanitario di Nocera ha deciso che il 18 agosto tutti noi, con i nostri familiari e le loro patologie devastanti, dovremo lasciare i luoghi in cui saremo (molti di noi sono di altre città e perfino di altre regioni) per andare al distretto. Perché? Per sottoporre i nostri cari ad una commissione UVI che ha il compito di deportarli (useremo sempre questo termine perché di questo si tratta) in RSA. Per togliergli, o quanto meno dimezzargli, l’assistenza e le cure che hanno ora. Non torniamo sul fatto che abbiamo denunciato tante volte che si tratta di commissioni illegittime e irregolari. Ma ricordiamo che il distretto ci aveva fatto sapere che queste commissioni erano state sospese. Ora invece all’improvviso le convoca di nuovo.
E lo fa per il 18 agosto. Come se i nostri cari non fossero persone, per di più fragilissime, ma barattoli di pelati, che bisogna “lavorare” ad agosto. No, sono persone. Sono persone che soffrono di epilessia grave, di cecità, di disturbi aggressivi del comportamento, di severe disabilità neuromotorie. Persone per le quali ogni piccola variazione della routine è un trauma. Persone per le quali questa violenza, anche grazie al caldo, comporta conseguenze pesanti, come scatenare crisi e aumentarne la frequenza.
Ci rivolgiamo a Lei Governatore, a Lei Direttore generale, a Voi vertici della sanità di una regione importante di un paese civile, per domandarVi come tutto questo sia possibile. Per chiedervi se Voi lo riteniate non diciamo giusto (non lo può esser per nessuno) ma semplicemente accettabile.
Noi ci chiediamo come si possa arrivare a tanto, quale sia il motivo di una tale indifferenza verso i più deboli tra i deboli.
Il 18 agosto il direttore del distretto sarà sicuramente in vacanza avendo lasciato al suo delegato, immaginiamo, l’ordine di fare queste convocazioni. Noi invece il 18 agosto, con il nostro carico di rabbia e di dolore, dovremmo portare i nostri cari come bestie a farsi immolare su un altare che non ha senso. E che ci ricorda, lasciatecelo dire, la “banalità del male”.
Al Direttore FF DS 60 ASL Salerno
dott. Vincenzo Tramontano
Al Direttore FF Roberto Coletta sostituto del Direttore FF Tramontano
Al Direttore Sanitario dell’Asl Salerno
dott. Primo Sergianni
al Direttore Generale dell’Asl Salerno
Ing. Gennaro Sosto
Al Garante Regionale dei diritti delle persone con disabilità avv. Paolo Colombo
Nocera Inferiore (SA), 10 agosto 2023
Prot. n° 288
Oggetto: Certificazione
In data odierna sono stati sottoposti a visita neuropsichiatrica gli ospiti convocati per la Commissione UVI del 18 agosto presso il Distretto sociosanitario di Nocera Inf. Nella fattispecie, F. F., V. F., I. G., C. F., M. V., T. A., M. S., C. R., D. P. A. e A. G..
Tutti presentano indistintamente una condizione di scarsa consapevolezza di cosa possa significare questa ennesima convocazione presso l’ASL ma all’interno di questa condizione si è potuto rilevare un ricco corredo di sintomi ansiosi, depressivi, di oppositività, di inquietudine e di allarme per il futuro, anche perché “percepiscono” (spesso in maniera confusa) il rischio di dover subire un cambiamento traumatico che farà perdere loro il rapporto con figure di riferimento come l’educatore o il terapista e il personale addetto alla loro assistenza, figure che sono parte essenziale della loro appartenenza primaria, ovvero di una dimensione in cui hanno tessuto rapporti e sentimenti di tipo familiare.
Così come avvertono l’allarme e la paura di qualcosa che li priverà di ciò che hanno oggi, le cure l’assistenza la riabilitazione di cui hanno bisogno e di cui sono consapevoli molto più di quanto dall’esterno si possa pensare.
Queste percezioni rendono ancora più difficile il lavoro degli operatori chiamati a fronteggiare, non solo il clima di incertezza vissuto in prima persona dai pazienti ma anche indirettamente trasmesso dalle famiglie che sono apparse provate da queste continue convocazioni poi puntualmente disconfermate. Questo stato di cose ci obbliga sovente a dover fronteggiare queste “emergenze” con una continua e incessante revisione delle terapie psicofarmacologiche che pregiudica negativamente la salute mentale dei pazienti nonché la generale condizione di benessere psicofisico di quanti, familiari inclusi, sono oggetto di un’incertezza paradossalmente causata da istituzioni che dovrebbero invece garantire loro il diritto alla salute e alla cura.
A ciò si aggiunge la condizione insostenibile della convocazione a ridosso del Ferragosto, creando anche nelle famiglie una sensazione di urgenza, pericolo, disagio profondo, aggravata dal fatto inedito e insopportabile per questi pazienti di dover subire la verifica non, come sempre fatto, presso il luogo in cui vivono, ma dovendosi recare in un luogo estraneo e percepito, in quanto esterno, come ostile quale è il Distretto.
Per queste ragioni in scienza e coscienza chiediamo che a tutela della salute dei pazienti da noi visitati ci sia la revoca immediata delle convocazioni in oggetto e si declina ogni responsabilità per quanto, se non revocate, queste convocazioni possano determinare sia in termini di danni alla salute dei pazienti si in termini di loro reazioni anche violente.
Lo specialista neuropsichiatra
Prof. Antonio d’Angiò |
Il Direttore Sanitario
Prof. Pasquale Petronella |
Lo specialista neurologo
Dott. Enrico D’Angelo |