La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’acido urico può depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, inducendo la comparsa di nefropatia gottosa.
Il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei, colchicina o steroidi, è in grado di migliorare i sintomi. Una volta che l’attacco acuto è risolto, i livelli di acido urico vengono generalmente tenuti bassi adottando delle modifiche dello stile di vita.
L’incidenza della gotta è aumentata in frequenza negli ultimi decenni, colpendo circa l’1-2% della popolazione occidentale. Si ritiene che l’aumento sia dovuto a fattori di rischio crescenti nella popolazione, come la sindrome metabolica, l’aspettativa di vita più lunga e cambiamenti nella dieta. La gotta era storicamente conosciuta come ‘la malattia dei re’ o la ‘malattia dei ricchi’. Questo perché era associata a un’alimentazione ricca e al forte consumo di bevande alcoliche, condizioni che solitamente si potevano riscontrare soltanto negli individui più ricchi.
La gotta colpisce circa l’1-2% della popolazione occidentale, in un certo momento nella loro vita e sta diventando sempre più frequente. Si ritiene che ciò sia dovuto alla crescente durata media della vita, ai cambiamenti nella dieta e all’aumento delle malattie correlabili alla gotta, come la sindrome metabolica e l’ipertensione.
La dieta è ritenuta la causa della gotta nel 12% dei casi, con una forte responsabilità dovuta al consumo di alcool, di bevande zuccherate, di carne e di frutti di mare. Studi recenti hanno individuato un nesso causale con alcuni fattori dietetici. Oramai la classificazione della dieta più salutare è nota a tutti. Tra i cibi sì vanno frutta e verdura, noci e grano integrale. Tra i cibi no, sale, bibite zuccherate, carne rossa e lavorata. Facendo la scelta giusta si possono prevenire molte patologie compresa la gotta. È quanto sostiene uno studio pubblicato sul British Medical Journal che invita a seguire le indicazioni della Dash diet, il regime alimentare studiato per abbassare la pressione arteriosa senza ricorrere ai farmaci. Il Dietary Approaches to Stop Hypertension (Dash) sponsorizzato dai National Institutes of Health (Usa) riduce l’ipertensione, previene le malattie cardiache e abbassa il livello di acido urico nel sangue. Per questo la dieta Dash è particolarmente indicata per ridurre il rischio di soffrire di gotta, la malattia delle articolazioni più frequente tra i maschi over 40, causata da iperuricemia, un eccesso di acido urico nel sangue, che provoca dolore e gonfiore in corrispondenza delle giunture.
Un gruppo di ricercatori canadesi e americani ha voluto osservare da vicino la relazione tra alimentazione e gotta, mettendo a confronto abitudini alimentari virtuose e non. L’analisi è stata condotta su 44 mila uomini di età compresa tra i 40 e i 75 anni che non soffrivano di gotta. A tutti i partecipanti è stato richiesto di compilare un questionario sulla loro dieta, all’inizio dello studio nel 1986, poi aggiornato ogni quattro anni fino al 2012. I ricercatori hanno valutato i menu preferiti dal campione reclutato per lo studio con punteggi più o meno positivi a seconda che le loro scelte fossero più in linea con la dieta Dash (frutta, verdura, noci, legumi, cerali integrali ed altro) o con quella occidentale (carne rossa, bevande zuccherate, cibi salati, patatine fritte, dolci e caramelle).
Durante il periodo di osservazione durato 26 anni gli uomini che avevano ottenuti punteggi alti perché più fedeli alla dieta Dash erano meno esposti al rischio di gotta rispetto a chi aveva preferito mangiare all’occidentale. Il dato sorprendente è che i benefici della corretta alimentazione si fanno sentire indipendentemente da altri fattori di rischio come l’età, l’indice di massa corporea, l’ipertensione, il consumo di alcol e di caffè.
La dieta Dash, concludono i ricercatori, può rappresentare una efficace strategia quotidiana per la prevenzione della gotta anche perché ha effetti positivi sulla pressione alta che colpisce la maggior parte di chi soffre di gotta. E chissà, forse potrebbe funzionare anche per migliorare le condizioni dei pazienti con malattia conclamata e non solo come prevenzione.
Naomi Sally Santangelo