L’Aeronautica militare ha installato a Penne una torre di controllo per gestire e coordinare tutte le attivita’ aeree nell’area. Lo riferisce un comunicato dello stato maggiore della Difesa secondo cui ieri unita’ dell’Esercito, con il supporto dell’Aeronautica, hanno avviato una operazione di evacuazione eliportata, portando in salvo circa una trentina di persone prelevate dalle frazioni piu’ isolate della Valle Castellana (Te). Prosegue quindi l’importante contributo che le Forze armate stanno fornendo alla Protezione Civile per lo sforzo corale di lenire i disagi causati dall’eccezionale ondata di maltempo, unita ad uno sciame sismico senza precedenti, e per portare i soccorsi in quei centri abitati montani ormai isolati da giorni e con la popolazione fortemente provata. I numeri complessivi dell’impegno sono di circa 3.300 militare, oltre un migliaio di veicoli (tra mezzi speciali del genio, cingolati e ruotati) e 36 elicotteri. In particolare, Il deciso peggioramento delle condizioni meteorologiche ha imposto, poi, di procedere solo via terra, con veicoli cingolati, per l’impossibilita’ degli elicotteri di alzarsi in volo a causa di forti nevicate e banchi di nebbia. Nella giornata di oggi, i Ranger del reggimento “Monte Cervino” cercheranno nuovamente di riprendere l’evacuazione via cielo. Si sta anche organizzando, laddove fosse necessario e la Protezione Civile lo richiedesse, il lancio di medicinali e generi di prima necessita’ su quegli abitati isolati da piu’ lungo tempo, mentre si sta gia’ pianificando di raggiungere la localita’ Pietralta per valutare se tra gli abitanti ve ne fosse qualcuno bisognoso di immediata evacuazione.
Nel frattempo, alcune squadre di soccorso degli alpini paracadutisti, gia’ inserite ieri nell’area sfruttando la tecnica del Fast rope, hanno pernottato sul posto, cercando di portare anche conforto alla popolazione cosi’ duramente colpita. Durante la notte si e’ reso necessario evacuare una persona anziana diabetica e i militari sono stati costretti a portarla a valle con una barella trainata su sci. Questi soldati, avvezzi ad addestramenti duri e impieghi operativi ad alto rischio in aree di crisi, mai avrebbero pensato di dover mettere in pratica a casa loro procedure e tecniche che normalmente utilizzano in operazioni all’estero. Pianificazione della missione, briefing di volo con i piloti degli elicotteri, inserzione in un ambiente ostile – questa volta reso ostile non per la presenza di avversari ma per le proibitive condizioni naturali – raggiungimento di obiettivi sul terreno, predisposizione di zone di atterraggio speditive per elicotteri, evacuazione di civili da aree a rischio: sono queste attivita’ patrimonio di ogni militare che oggi, purtroppo, per la concomitanza di eventi eccezionali, devono essere messe in pratica per soccorrere la popolazione. Proseguono, inoltre, le attivita’ di sgombero neve per il ripristino della viabilita’ in tutta l’area del cratere da parte delle unita’ di Esercito, Marina e Aeronautica.