Di fronte ad una sfida geopolitica di carattere epocale, l’Ue si è inventato il nulla

Il sinedrio di Bruxelles, riunito giovedì per discutere il da farsi rispetto all’ondata migratoria che si sta rovesciando sulle nostre coste, ha dato prova di egoismo, inettitudine e miopia, infatti non ha saputo inventarsi che quattro navi da inviare nel mediterraneo ed una manciata in più di quattrini da destinare all’operazione ‘Triton’. Nella sua abilità a mancare gli appuntamenti decisivi, che potrebbero farle fare il salto di qualità verso l’esistenza di un vero soggetto politico, la vecchia e stanca Europa sembra essere diventata qualcosa d’imbarazzante. La mancanza di una leadership politica, la fanno sempre più apparire un soggetto ingombrante per la risoluzione di questioni semplici ed inutile per quelle più difficili. Un coacervo di egoismi nazionali che dura finché questi non vengono infastiditi. Non meno insufficiente è apparso il comportamento del governo italiano. Il nostro Premier nei giorni scorsi si è recato a Bruxelles con la speranza di ottenere grandi risultati, ma ha ottenuto il nulla. Il fatto è che ottenere qualcosa dal sinedrio di Bruxelles, occorre battere i pugni, anche se a dire il vero per Renzi non è semplice, come col PD o con i sindacati, alzare la voce e battere i pugni con la Merkel, Hollande o Cameron. E così noi italiani ci siamo dovuti  accontentare, ancora una volta, di un’elemosina ed un’amichevole stretta di mano al nostro Premier. Giorni molto difficili si annunciano a breve per il nostro povero Paese. Ma anche per il vecchio continente, a lunga scadenza, si prepara inesorabilmente l’appuntamento con una catastrofe annunciata e la cui soluzione è sempre stata rinviata, in modo egoistico e miope. La pressione demografica che viene dal Sud del mondo, con il passare dei mesi, assumerà sempre di più, le sembianze di un collasso geopolitico. La grande ipocrisia dell’Ue è il sostenere che non c’è nulla da fare. Ma sappiamo tutti che non è vero. Vero è, invece, che l’Europa non ha una vera guida politica dotata di autorità e di una visione programmatica, che le permetterebbe di fare molto soprattutto per le migrazioni di carattere economico. I governi dell’Ue, coordinati da Bruxelles, potrebbero cooperare con i paesi più poveri facendo in loco investimenti mirati per accrescerne la ricchezza e creare lavoro. Certo questo avrebbe dei costi e forse anche dei rischi, ma la politica vera deve sapere osare ed agire e non giocare a scaricabarile.

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