“Il Paese ha un gap da colmare in termini di digitalizzazione. Per anni abbiamo investito meno, in maniera significativa, rispetto agli altri Paesi europei. E abbiamo pagato questo divario con un conto molto salato, sia in termini di crescita che di sviluppo e occupazione. La buona notizia e’ che da un paio di anni la leadership del Paese, pubblica e privata, si e’ resa conto che il tema e’ si’ tecnologico ma essenzialmente economico e politico”. Ad affermarlo e’ Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale e vicepresidente del Cnel, in un’ intervista pubblicata sul nuovo portale del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, in cui analizza lo scenario attuale delineando le sfide piu’ urgenti per l’Italia. “C’e’ in gioco il ridisegno della nostra economia, dell’impianto delle nostre istituzioni. Il motore e’ si tecnologico, ma le implicazioni sono organizzative, sociali, educative, politiche”.
Secondo Catania “la formazione e la riqualificazione delle competenze e’ la vera grande sfida e la vera opportunita’ di qualunque impresa e di qualunque economia, soprattutto per un Paese come il nostro a grande vocazione manifatturiera. E’ il vero salto per dare maggior lavoro ed al lavoro maggior dignita’”. “La complessita’ del mondo in cui viviamo e dei temi e delle implicazioni sul tavolo oggi richiedono ancor piu’ che nel passato il contributo di tutte le componenti rappresentative della societa’ – continua Catania – Questo e’ il ruolo che i corpi intermedi oggi devono sapere e poter giocare”. In quest’ottica, spiega, puo’ dare il suo contributo anche “un Cnel 4.0” che “per essere in attualita’, abbiamo reso nuovamente operativo da qualche mese. Un punto di incontro, di mediazione, di confronto, di costruzione, sui grandi temi irrisolti del nostro paese. E ce ne e’ un enorme bisogno”, conclude Catania.