ROMA. Ci sono delle buone notizie per quanto riguarda i conti pubblici. Ad agosto 2015, il debito pubblico italiano è sceso di 15,5 miliardi di euro rispetto al mese precedente, a quota 2.184,7 miliardi di euro. Lo rende noto Bankitalia, precisando che nei primi otto mesi dell’anno, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 48,8 miliardi di euro. Nei primi otto mesi del 2015, le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 258,7 miliardi in aumento dello 0,8 per cento, rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente (256,6 miliardi). Intanto l’inflazione a settembre ha fatto registrare una “frenata” rispetto alle previsioni in modo particolare i prezzi sono scesi dello 0,4% su base mensile, e sono aumentati dello 0,2% su base annua, in misura inferiore alla stima preliminare che era del +0,3%. A renderlo noto è stato l’Istat, il quale ha anche specificato che la diminuzione su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente al ribasso dei prezzi relativi ai trasporti ( -4% ) parzialmente compensato dall’aumento dei prezzi degli alimenti non lavorati ( +1,7% ). I prezzi dei prodotti, che vengono acquistati con maggiore frequenza ovvero il cosiddetto “ carrello della spesa”, rispetto al mese precedente non hanno subito variazioni, registrando una flessione stabile -0,3% su base annua. A tal proposito, si segnala il boom dei prezzi dei vegetali freschi e dell’olio di oliva, mentre frena la crescita dei prezzi della frutta fresca, i quali diminuiscono dello 0,9% su base mensile, facendo registrare un’accelerazione della crescita tendenziale ( +5%, da 4,4% del mese precedente). Il dato dell’inflazione preoccupa i consumatori secondo cui la frenata dimostra come la ripresa sia ancora lontana, mentre Confesercenti auspica che “ la tendenza al ribasso del prezzo dei beni energetici produca un effetto sui bilanci delle famiglie, liberando risorse da destinare ai consumi”.
Fabio D’Amora