Acque agitate nel governo dopo le dimissioni del ministro per l’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Giuseppe Conte ha provato in tutti i modi a far desistere l’economista ma non c’è riuscito. Il premier avrebbe voluto evitare uno ulteriore scossone ‘politico’ ad una maggioranza traballante ma ha dovuto desistere. Il suo posto al vertice del Miur dovrebbe essere ricoperto da Lucia Anzolini, già sottosegretaria all’Istruzione sempre in quota 5Stelle. Bisogna fare subito per evitare che possano alimentarsi altre polemiche che già sono belle alte in queste ore. Il Moviemento, infatti, accusa Fioramonti di mancato versamento dei rimborsi parlamentari al gruppo. Stando al sito delle restituzioni che i parlamentari sono tenuti a trasferire, consultabile online, non rendiconta nulla da un anno esatto. E all’appello mancano ben 70mila euro. Per alcune voci pentastellate Fioramonti avrebbe organizzato questa uscita plateale per “crearsi un personaggio” e l’indizio principale sono i soldi non versati al Movimento. Da un anno ha chiuso i rubinetti e subito ha iniziato a criticare Di Maio e company. E le bordate lanciate negli ultimi mesi da Fioramonti che hanno spesso messo in difficoltà il governo ne sono, secondo loro, la prova: la sugar tax, il muro sul caso Diciotti, sulla Legittima Difesa e in generale l’opposizione a Salvini. Ma il duro attacco di alcune settimane fa a Casaleggio. Insomma tutto sarebbe stato studiato a tavolino.
“Trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche. Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso)”, scrive su Facebook la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, che lascia intendere come la mossa di Fioravanti sia di natura prettamente politica e di tornaconto personale in chiave elettoralistica. E lo dimostra il fatto che l’ex ministro sarebbe pronto a formare un gruppo parlamentare ma sempre a sostegno del governo Conte. Deluso anche Emilio Carelli. “È veramente un peccato che non abbia continuato a lavorare come tutti noi, nonostante le difficoltà, per migliorare il quadro complessivo della situazione. Le sue sono dimissioni ancor più incomprensibili in quanto nell’abdicare alle proprie responsabilità di governo, accusando il governo stesso, promette appoggio all’esecutivo che ha appena abbandonato”. “Stupisce quindi -aggiunge- che dia le dimissioni affermando di restare nella maggioranza e sostenendo Conte. Spero infine che vengano presto smentite le voci di un nuovo gruppo politico con una ventina di deputati da lui guidati. Se così fosse infatti ci troveremmo di fronte ad un’operazione politica tanto precisa quanto poco trasparente nei confronti dei cittadini”.
Fuoco incrociato dal centro destra e anche da Italia Vivia. “Mi sembrano dimissioni politiche e non tecniche. In Parlamento si avverte un Movimento 5 stelle non più compatto e coeso: con questo atto si apre ufficialmente la lotta interna al movimento”, afferma Cosimo Maria Ferri, deputato di Iv e membro della commissione Giustizia della Camera. “Questo gesto mi sembra vecchia politica, tattica, lotta interna, e poca voglia di cambiare. Peccato perché il governo e soprattutto il Paese hanno bisogno di ben altro, e i giovani di credere nelle istituzioni”.
”La vicenda Fioramonti dice che questo governo perde i ministri come le foglie d’autunno di un albero. La sua credibilità è ridotta a zero, e ogni giorno sono sempre più convinto di aver fatto bene a non votare la fiducia”, afferma il leader dei Moderati Giacomo Portas, deputato indipendente di Italia viva.