Diritti tv, Brunetta: “Fiducia in Cassazione”

“Il Tribunale di Milano, così fondamentalista, così assoluto nelle proprie tetragone definizioni, un errore l`ha fatto. L`ha detto il procuratore generale di Cassazione: cinque anni di interdizione dai pubblici uffici erano sbagliati, troppi, non erano motivati. La legge prevede da uno a tre anni e quindi se dovevano essere cinque dovevano essere motivati. Da questo punto di vista almeno uno spiraglio”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervenendo a ‘Radio Anch`io’, su Radio Uno. “Altra cosa – continua l’ex ministro – l’avvocato Coppi dice che accetta, ovviamente senza tanti giudizi, l’arringa del procuratore generale, ma dice che la sentenza è indifendibile, le sentenze sono indifendibili, le sentenze del Tribunale di Milano sono indifendibili. Adesso ci apprestiamo a sentire il professor Coppi”. “Io sono ottimista – sottolinea – perché credo nella giustizia, credo in tante persone perbene che compongono l`ordine della magistratura, credo nelle regole, credo nella legge, non mi piace la giustizia politicizzata. Aspetto l`arringa difensiva, aspetto il giudizio finale della Corte di Cassazione, che è un giudizio di controllo, non è un terzo grado di giudizio, non è un altro processo nel merito, ma è un controllo se i giudici di primo e secondo grado hanno applicato correttamente la legge. Da questo punto di vista io ho fiducia nella Cassazione”, conclude Brunetta.

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