La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex premier Silvio Berlusconi e di altre 11 persone per i reati di evasione fiscale e violazione di norme tributarie. Sarebbero state infatti rilevate irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi, e per tale motivo risultano indagati il figlio di Berlusconi, Pier Silvio, il produttore Tv americano Frank Agrama, i manager Pasquale Cannatelli, Andrea Goretti, Gabriella Ballabio, Daniele Lorenzano, Giorgio Dal Negro, Roberto Pace e Guido Barbieri, nonché degli affaristi cinesi Paddy Chan e Catherine Hsu Chun. L’inchiesta fu inviata nella capitale dai pubblici ministeri milanesi. Complessivamente, secondo quanto ricostruito dai clienti, la frode fiscale ammonterebbe a circa 10 milioni di euro. Sul procedimento, comunque, incombe il rischio della prescrizione.
Gli accertamenti a Roma sono stati trasmessi in forza al trasferimento nella capitale della sede sociale di Rti (una delle società coinvolte). La prescrizione arriverebbe perché i fatti contestati si riferiscono alla compravendita di diritti Tv contabilizzati nel 2004. Nell’aprile del 2013, invece, cadranno in prescrizione le dichiarazioni dei redditi del gruppo di Cologno Monzese presentate nel 2005.
I magistrati ritengono che siano stati gonfiati i prezzi dei diritti acquistati presso alcune importanti major statunitensi. La sovrafatturazione avrebbe consentito ad Rti e Mediatrade di detrarre fiscalmente cifre superiori a quelle effettivamente sborsate. Secondo quanto si è appreso il pm Sargenti e l’aggiunto Laviani hanno allegato agli atti dell’inchiesta anche le motivazioni della sentenza emessa dal gup di Milano, il ricorso in Cassazione; le dichiarazioni testimoniali del produttore Silvio Sardi e quelle di Giancarlo Leone.