Disabili senza cure. L’atto di accusa del neurologo Enrico D’Angelo in una lettera alla responsabile riabilitazione della ASL

Nella lettera il medico chiede spiegazioni su una situazione che definisce “insostenibile”

Enrico D’Angelo è medico di medicina generale e neurologo. Ed è arrabbiato, molto. Al punto da scrivere una lettera alla responsabile riabilitazione del Asl di Salerno. La sua lettera è una richiesta di chiarimenti, ma anche un atto di accusa per ciò che sta accadendo e l’annuncio che si rivolgerà all’Ordine dei medici. “Leggo in questi giorni sulla stampa – scrive – cose che non avrei mai voluto leggere. E mi rifiuto di accettarlo. Leggo di centinaia di disabili gravi e gravissimi, molti bambini e anziani, che sono senza le cure di cui hanno bisogno. Leggo di commissioni mediche che dovrebbero valutare le condizioni dei malati disabili ricoverati per decidere cosa è meglio per loro, e che invece predispongono il loro passaggio a strutture che mai sarebbero in grado di curarli”. Il riferimento è alla commissione del Distretto di Nocera che sta valutando i pazienti disabili ricoverati prefigurando per molti di loro il passaggio in RSA. “Leggo – dice D’Angelo – che agisce in modo illegittimo e violando le norme, con effetti devastanti per i malati e le loro famiglie”. Spiega che la commissione è illegittima perché formata da 3 persone invece che da 7, e perché a valutare malati neurologici invece di un neurologo c’è una fisiatra, che vengono ignorate delibere in vigore (la 482), che si rifiuta di dialogare con l’équipe che ha in cura i malati e perfino con i familiari, che attribuisce piani di due mesi quando il minimo è di sei mesi. Ma soprattutto che “condanna” pazienti gravissimi mandandoli in RSA. Riprende il caso, di cui hanno parlato i giornali, di un paziente con malattie estremamente pesanti, (cieco, pluriminorato, epilettico etc.) che secondo la commissione potrà essere tolto alla struttura dove è in cura e mandato, appunto, in una RSA. “A valutarlo – scrive – è stato una fisiatra. Come se io, neurologo, avessi dovuto decidere il futuro di un malato ortopedico. È impensabile. Da neurologo le dico che a quel paziente, con quelle patologie, in RSA non verrebbe garantito nessuno dei Livelli essenziali di assistenza a cui ha diritto. Che sarebbe senza speranze”. “Per me – scrive il neurologo – tutto questo è insostenibile. Ecco perché mi rivolgerò all’Ordine dei medici. Ecco perché mi rivolgo a Lei, come responsabile della Riabilitazione della ASL, per chiedere quale sia la Sua opinione su questi fatti, se ritenga plausibile trasferire malati neurologici gravissimi in RSA – dove sarebbero, appunto, condannati “sulla base della valutazione di una fisiatra”. “lo faccio – spiega – perché ho giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica e di promuovere l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute”. E’ il giuramento di Ippocrate. Un giuramento che hanno fatto tutti i medici. Non tutti però, secondo D’Angelo, se lo ricordano.

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