E’ stato arrestato per ‘negligenza’ il conducente del tren deragliato mercoledì sera a Santiago de Compostela, nel nord-ovest della Spagna, che ha causato 78 morti. Oggi il capo della polizia galiziana, Jaime Iglesias, ha sottolineato che si è trattato di un comportamento gravemente imprudente. Tra le cause dell’incidente appare evidente l’eccesso di velocità in una curva pericolosa. Il macchinista verrà interrogato a breve, ha aggiunto Iglesias. Se dovesse essere incriminato, il macchinista potrebbe essere condannato a 312 anni di carcere. L’art.142 del codice penale spagnolo prevede per il reato di negligenza (con conseguenze mortali) una pena variabile da uno a quattro anni di carcere per ciascuna delle vittime. La somma e’ quindi 312 anni, anche se alcune norme potrebbero consentire ad Amo di non superare la detenzione effettiva di 12 anni. Secondo l’avvocato Ignacio Gonzalez, dell’ufficio legale Dpg, le famiglie dei morti vittime e i feriti possono inoltre chiedere alla societa’ ferroviaria e allo stesso macchinista indennizzi fino a un massimo di 150 mila euro.
Identificata vittima italiana. Identificata la presunta vittima italiana, coinvolta nell’incidente ferroviario avvenuto mercoledì sera in Spagna. Si tratterebbe di un giovane 25enne di origini siciliane. Secondo quanto reso noto dalle autorità galiziane, il giovane si chiama Dario Lombardo di Forza d’Agrò, paese in provincia di Messina ma residente in Germania insieme alla sua famiglia. La conferma della sua presenza sul treno, è stata data da una sua amica ucraina con la quale era in contatto durante il viaggio. Dario era a bordo del treno perché a Madrid aveva perso la coincidenza aerea, il giovane invece di aspettare diverse ore un nuovo volo, ha preferito proseguire in treno. Oggi è previsto l’esame del Dna per la conferma ufficiale dell’identità.
Sono 78 le vittime. Aggiornato il bilancio delle vittime del disastro ferroviario a Santiago di Compostela. Sarebbero 78 e non 80 come comunicato in un primo momento, i passeggeri morti nel deragliamento del treno. I soccorritori avevano infatti erroneamente attribuito a due persone diverse i resti di un corpo che poi si è scoperto risalire ad un’unica persona.