“Quello che si conclude è un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi”. Con queste parole il presidente Sergio Mattarella (nella foto, fonte Quirinale) parla agli italiani nel discorso di fine anno. “Si tratta di un’occasione per pensare al domani. Senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato”, ha aggiunto.
“Per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla – ha sottolineato Mattarella -, favorendo coesione sociale. Questo è possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini. La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza”.
Il presidente della Repubblica parla anche di cambiamento climatico. “Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”, ha spiegato il capo dello Stato. “Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle città minacciate, come Venezia – ha evidenziato -, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinate, per sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese”.
“Ogni società – ha poi osservato – ha sempre bisogno dei giovani. Se possibile ancor di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata”. “Questa nuova condizione impone di predisporre nei confronti degli anziani – parte preziosa della società – maggiori cure e attenzioni. Occorre, al tempo stesso, investire molto sui giovani”, Ai giovani, ha proseguito, “diamo fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie”.
Per Sergio Mattarella il civismo è una virtù da coltivare insieme “al rispetto delle esigenze degli altri, al rispetto della cosa pubblica. Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza”. “Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire – ha poi affermato Mattarella -. Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente”. “Quella autentica è l’Italia del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita”.
Il presidente della Repubblica concludendo il suo intervento cita l’astronauta Luca Parmitano affermando: “La speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti voi. Buon 2020”.
E poi il saluto al Papa. “Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile”, ha rimarcato.