Le Commissioni Finanze e Bilancio del Senato, hanno votato sì al decreto per le dismissioni. Il testo sarà ora accorpato al decreto della spending review e dovrebbe essere votato con fiducia in aula il 27 luglio.
Secondo il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, “il decreto sulla Spending Review pur determinando rilevanti economie di spesa e dunque una corrispondente riduzione del fabbisogno sanitario, mantiene inalterato il livello sia qualitativo che quantitativo dei servizi sanitari erogati ai cittadini”. Lo ha detto il ministro dell’Economia,Vittorio Grilli al question time alla Camera
Intanto si attende il voto del Senato sul provvedimento relativo alla spending review: giovedì 26 luglio il provvedimento approderà al Senato e il voto finale potrebbe arrivare la mattina del 27. Lo ha deciso a maggioranza la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Pd e Idv chiedono più tempo per discutere il dl. L’aula voterà quindi il calendario.
Ma ad un passo dall’approvazione non si fermano le proteste. Prevista per oggi infatti, in piazza Vidoni, una manifestazione contro la spending review. L’iniziativa, promossa dalle categorie del lavoro pubblico di Cgil e Uil (Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua), preluderà, come rende pubblico una nota sindacale, una mobilitazione territoriale in tutto il Paese, per chiedere al Governo Monti e al Parlamento profonde modiche del testo. La manifestazione avverrà – prosegue la nota – in contemporanea con un’altra manifestazione contro l’austerità, quella dei lavoratori pubblici spagnoli, “anche loro alle prese con una manovra fatta di tagli e dagli effetti recessivi, segno che dalla crisi europea si può uscire solo salvaguardando un modello sociale che sappia tenere insieme solidarietà e crescita”. “Una mannaia contro i servizi pubblici” così Rossana Dettori, Domenico Pantaleo, Giovanni Torluccio, Benedetto Attili e Alberto Civica, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua hanno definito il provvedimento. “Si tratta dunque dell’ennesima manovra fatta di tagli lineari operati ai danni del sistema sanitario nazionale, del sistema delle autonomie, di istruzione, università e ricerca, del sistema fiscale e del welfare, dei settori nevralgici della sicurezza e della giustizia, gli architravi della pubblica amministrazione che, con il pretesto di ristrutturare la spesa, viene di fatto – affermano – svuotata ed esposta alla privatizzazione”. Quella di Palazzo Vidoni è una – una mobilitazione generalizzata volta ad ottenere l’apertura del confronto finora mancato”. “La spending review rischia di produrre risultati marginali dal punto di vista della tenuta dei conti ed effetti nefasti per gli italiani. Il Governo e il Ministro Patroni Griffi – suggeriscono i sindacalisti – dovrebbero recuperare i contenuti dell’intesa sul lavoro pubblico firmata il 3 maggio e abbandonare questa ossessione della riduzione dello spazio pubblico che, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, produrrà solo maggiori diseguaglianze, alimentando la spirale recessiva”.