D I S T I C O
PIERO SADUN VINCENZO SCOLAMIERO
A cura di Marco Di Capua
Incontro con Marco di Capua e Vincenzo Scolamiero
Sabato 30 novembre 2019 ore 18.30
Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea
Piazza Cenci 56 – Roma
Sabato 30 novembre 2019 alle ore 18.30, presso la Galleria Edieuropa di Roma, si terrà l’incontro con il curatore Marco Di Capua e Vincenzo Scolamiero, in occasione della chiusura della mostra “DISTICO – Piero Sadun – Vincenzo Scolamiero”.
Nella doppia personale Piero Sadun-Vincenzo Scolamiero, inaugurata lo scorso 22 ottobre, viene sottolineata l’assonanza tra i due artisti, come in un distico che, in poesia, è una strofa formata da una coppia di versi. Distanti cronologicamente i due artisti s’incontrano e dialogano nella liricità del colore, nella costante ricerca di una pittura evocativa e raffinata.
Piero Sadun, uno dei più importanti artisti del secondo Novecento, non solo straordinario pittore, ma anche progettista d’interni, costumista, scenografo, ideatore di progetti formativi, è stato inoltre promotore della rivista “QUI arte contemporanea”, insieme a Lidio Bozzini, fondatore della Galleria Editalia, oggi Edieuropa. In occasione del centenario dalla sua nascita, è stato celebrato, proprio quest’anno, con il progetto “SADUN100”, a cura di Marco Di Capua, con due importanti mostre: a giugno, a L’Aquila, nel Palazzo dell’Emiciclo, e, successivamente a Siena con l’antologica presso i Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico. In galleria, a sottolineare il percorso artistico di Sadun, sono esposte – tra gouaches, olii e tempere su tela – le opere che vanno dall’espressionismo-cubista al periodo morandiano, dall’astrattismo materico degli anni Sessanta fino al 1974, anno della sua prematura scomparsa.
Vincenzo Scolamiero, noto sulla scena nazionale già dalla seconda metà degli anni Ottanta, ha appena concluso la grande mostra personale “Della declinante ombra”, presso il Museo Carlo Bilotti di Roma. Oggi la sua arte ha trovato riscontro e apprezzamento anche da parte di un pubblico internazionale ed è stato invitato a esporre in Cina, in Corea e negli Stati Uniti. La sua “pittura è evocativa, raffinata, sinestetica… sempre attraversata da un vento… inquieto, che è prima di tutto soffio e respiro interiore”, come la descrive Gabriele Simongini, nel catalogo della mostra al Museo Bilotti. Sull’eco della sua ricerca gestuale, spaziale e meditativa, sono esposte in mostra le opere inedite dell’ultimo periodo, tra olii, inchiostri e acrilici su tela e su carta.