DL Aprile, in arrivo aiuti alle imprese e sospensione ISA

Misure per il sistema delle garanzie a favore degli operatori economici pubblici e privati, tutela del lavoro, rafforzamento degli strumenti di protezione sociale, sostegno ai settori produttivi maggiormente colpiti anche attraverso un utilizzo adeguato della leva fiscale ed evitando politiche restrittive, completa eliminazione dell’incremento delle aliquote IVA e delle accise previsto dal 2021. Atteso entro giovedì, per rispettare la scadenza di fine mese, il decreto Aprile  darà all’Italia un’iniezione di 55 miliardi di euro che vanno a sommarsi ai 25 già stanziati con il Cura Italia. Sale così a 80 miliardi (pari al 4,5% del Pil) lo sforzo finora messo in campo dal Governo per affrontare l’emergenza Covid-19.

Secondo quanto annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel prossimo decreto ci saranno circa 15 miliardi di indennizzi diretti alle imprese a fondo perduto. La misura per gli autonomi, i famosi 600 euro (che poi diventeranno 800 euro per la seconda mensilità) viene riconfermata con un impegno di 5 miliardi. Previsti, inoltre, 10 miliardi per le imprese fino a 9 dipendenti che in Italia sono 4,6 milioni, ovvero il 96% delle aziende italiane. Punto centrale è rappresentato dal rafforzamento della capitalizzazione delle imprese. Lo Stato è, infatti, pronto a scendere in campo direttamente, con operazioni che consentiranno la ricapitalizzazione delle grandi aziende attraverso Cdp ma anche le piccole, grazie a un fondo che dovrebbe ammontare a 5 miliardi.

In sostanza, come ha spiegato il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, si tratterebbe di una sorta di “Corona Equity” con lo Stato che affianca gli imprenditori che scommettono sulle loro aziende cercando nuovi capitali. In sostanza se in un’azienda fino a 250 dipendenti l’imprenditore intende fare un aumento di capitale, lo Stato glielo raddoppia. Per usare le parole di Buffagni “lo Stato diventa un azionista di supporto, con l’obiettivo poi di uscire dopo qualche anno, e senza aggravi per l’impresa”. La mano pubblica entrerebbe a sostegno delle Pmi tra 10 e 249 dipendenti per consentire di superare l’emergenza, con una previsione di uscita al massimo entro 6 anni. Per le imprese piccolissime invece, sotto i 10 dipendenti, dovrebbero arrivare i ristori diretti. Gli indennizzi potrebbero arrivare a 5mila euro ma la misura è ancora allo studio. Nel pacchetto di misure fiscali per le imprese appare anche un rinvio dell’obbligo generalizzato dello scontrino elettronico, con relative sanzioni, che sarebbe dovuto scattare dal primo luglio, a cui è legata anche la lotteria degli scontrini. Sempre per le Pmi potrebbero arrivare aiuti fino a 1,7 miliardi per gli affitti commerciali dovuti anche durante il periodo di chiusura. In arrivo anche uno Sblocca-debiti della Pa che prevede la liquidazione di 12 miliardi di crediti commerciali vantati dalle imprese che lavorano con i Comuni. Per i debitori dello Stato prevista  anche la sospensione dei pignoramenti di conti correnti e stipendi e sul fronte controlli la rimessione in termini per mancati versamenti degli avvisi bonari.

 Fermare l’invio di atti di accertamento e cartelle  fino a fine settembre, prorogando fino al prossimo 30 settembre la sospensione ora prevista fino al 31 maggio. È questa una delle ipotesi su cui si sta lavorando in vista del decreto aprile, o, in alternativa, come modifica da introdurre come emendamento al decreto imprese già all’esame del Parlamento. In assenza di tale misure sarebbero 8,5 milioni gli atti di accertamento pronti a scattare e 17 milioni le cartelle esattoriali.

 Nel Dl potrebbe essere inserita anche, su proposta di Fratelli d’Italia, la sospensione degli indici di affidabilità economica. Oltre alla sterilizzazione la misura prevede – secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore – “anche un ampliamento del meccanismo premiale degli Isa: chi raggiungerà un voto più che sufficiente si vedrà attenuare la stretta sulle ritenute negli appalti e quella sulle compensazioni disposte dal Dl fiscale di fine anno”. Per le imprese appaltatrici o subappaltatrici, infatti, il rispetto della regolarità fiscale dei tre anni precedenti potrà essere assolto con il voto alto rilasciato dagli Indici di affidabilità. Mentre i crediti di imposte dirette e Irap fino a 20mila euro potranno essere utilizzati subito in compensazione senza dover attendere la loro indicazione in dichiarazione.

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