Dl Caivano, l’ok della Camera con 193 voti a favore

La Camera ha votato la fiducia posta sul dl Caivano. I voti favorevoli sono stati 193, i contrari 121 e 5 gli astenuti. Il testo era stato già approvato dal Senato lo scorso 27 ottobre. Ora dev’essere convertito in legge entro il prossimo 14 novembre. Un grande traguardo del governo Meloni sul contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.

Il provvedimento include un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del Comune di Caivano volto a restituire un territorio martoriato alle persone.

Da segnalare il voto contrario dell’opposizione.  Ciriani aveva precisato di avere posto la fiducia al Senato e alla Camera ‘perché i tempi per l’approvazione del decreto legge Caivano erano stringenti per i molti emendamenti presentati dall’opposizione. Avremmo preferito evitarla. Ma per non fermare il decreto legge, la fiducia era una strada obbligata’.

‘Non sono qui per polemizzare con l’opposizione sono qui in vista di conversione alla Camera: il decreto è un fiore all’occhiello per governo e Stato. Ringrazio chi ha contribuito a tenere alta bandiera legalità e speranza anche nei momenti più difficili’,  ha detto a Caivano il ministro per i Rapporti con il Parlamento alla fine dell’incontro con il Commissario straordinario, Fabio Ciciliano. proseguendo l’impegno di ‘presenza fisica’ sul territorio di ministri e sottosegretari.

‘Don Patriciello era stato chiaro: ‘Tutti si sono accorti che qualcosa di bello sta succedendo. Non abbiamo mai visto tanta polizia al Parco Verde, è un motivo di gioia per le persone oneste, di poca gioia per le disoneste. Non ci stancheremo mai di ringraziare le forze dell’ordine’.

Vergognosi  i voti contrari al ddl Caivano.  Più Europa con Riccardo Magi aveva annunciato che non avrebbe partecipato all’ennesimo voto di fiducia: ‘L’ estremo abuso della decretazione d’urgenza annulla il Parlamento, si tratta di un decreto non urgente né necessario’.

Elisabetta Piccolotti di Avs: ‘Questo decreto interviene quasi esclusivamente sul diritto penale e manda un messaggio: trasforma un problema sociale in una questione legata alle condotte individuali di ragazzi e ragazze che non hanno nemmeno la maggiore età. Un approccio che non funzionerà. Ma la cosa peggiore è l’approccio di uno Stato che lascia soli questi ragazzi mentre dice di volerli aiutare; perché non interviene in maniera strutturale su scuola, povertà, servizi di assistenza sociale. Questo è un governo che ha interrotto bruscamente ogni intervento di recupero sociale e di rivalutazione del territorio di cui oggi discutiamo, e lo ha fatto per mere ragioni elettorali, rispondendo superficialmente agli orribili fatti di cronaca’.

Confuta totalmente la visione delle opposizioni ‘Noi moderati’ con Pino Bicchielli: ‘Giustizia non è solo trovare la pena per i colpevoli, ma anche combattere il disagio sociale con l’istruzione, la cultura, l’educazione. Il decreto inasprisce le pene per i genitori che non curano l’obbligo scolastico dei figli e per il porto abusivo d’armi; introduce un percorso di rieducazione del minore; allontana dagli istituti penali minorili i detenuti ultraventenni violenti; o con comportamenti incompatibili con l’ordine e la sicurezza dell’Istituto stesso. E poi gli interventi nella città di Caivano, dal Centro Sportivo a scuole e centri culturali, con l’orientamento universitario per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado’.

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