C’è sempre il decreto dignità, la questione migranti e la legge Fornero nell’ennesima querelle quotidiana tra Matteo Salvini e Tito Boeri. Il ministro dell’Intero, da Mosca, lancia bordate al numero uno dell’Inps. “Il presidente dell’Inps continua a dire che la legge Fornero non si tocca, che gli immigrati ci servono perché ci pagano le pensioni, che questo decreto crea disoccupazione”. “In un mondo normale – continua il vice premier – se non sei d’accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti”.
E nello specifico sul dl dignità, dice. “Non so se qualcuno – dice – dalla sera alla mattina ha tolto dei numeri, aggiunto dei numeri. So che è un decreto che mira a creare nuovi posti di lavoro e so per certo che ci sono alcuni organismi, penso all’Inps, con cui non ho da fare polemiche personali perché non mi interessano, che però hanno una visione della realtà che è assolutamente lontana da quella degli italiani, da quella del mondo del lavoro, del mondo delle pensioni”. E poi chiede la testa di Tito Boeri. “Siccome il presidente dell’Inps fa politica, e ha un altro modo di vedere il futuro, tu ti dimetti. Così non è e va beh, noi siamo al governo e mi dispiace per chi ha perso le elezioni”.
La replica di Boeri. “Le dichiarazioni dei ministri Tria e Di Maio rivolgono un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici e in grado di offrire supporto informativo alle scelte del Parlamento e dell’opinione pubblica. Nel mirino l’Inps, reo di avere trasmesso una relazione ‘priva di basi scientifiche’ e, di fatto, anche la Ragioneria Generale dello Stato che ha bollinato una relazione tecnica che riprende in toto le stime dell’Inps. Quanto al merito, siamo ai limiti del negazionismo economico”. Lo afferma il presidente Inps Tito Boeri in una nota. “Consapevoli dell’incertezza che circonda le stime svolgeremo sin d’ora, di fronte a questi nuovi attacchi – e a quelli ulteriori del ministro Salvini – non posso che ribadire che i dati non si fanno intimidire”.