Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri durante l'incontro a Palazzo Chigi con i sindacati CGIL CISL e UIL sulla prossima legge di Bilancio, Roma, 7 ottobre 2019. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI

Dl Fisco, come cambia l’8 per mille e chi ne beneficerà

Cambia l’8 per mille. Con un emendamento presentato al DL Fisco in discussione in Commissione Finanze alla Camera, viene introdotta la possibilità di destinare il contributo in dichiarazione dei redditi diretto allo Stato, all’edilizia scolastica. L’importo servirà nello specifico a ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico delle scuole.

La novità sarà introdotta già nella dichiarazione dei redditi 2019. L’emendamento prevede che la destinazione dell’8 per mille alle scuole non possa poi essere dirottata dallo Stato su altri obiettivi.

In realtà la possibilità di utilizzare l’8 per mille per l’edilizia scolastica è stata introdotta nel 2015, ma dei soldi così raccolti restava ben poco: lo Stato infatti li preleva per migliorare i saldi di finanza per poi ripartire il resto in cinque categorie che sono beni culturali, calamità naturali, fame nel mondo, assistenza ai rifugiati ed edilizia scolastica, appunto. La nuova proposta punta invece a dare priorità alle scuole pubbliche, quindi di proprietà statali o comunali. Una boccata di ossigeno per tutti quegli istituti alle prese con edifici vecchi che necessitano di adeguamenti strutturali.

Proprio nei giorni scorsi il rapporto sull’edilizia scolastica realizzato dalla Fondazione Agnelli ha messo in luce lo stato disastroso in cui versano le scuole italiane, nonostante gli investimenti fatti. Gli edifici scolastici hanno un’età media di 52 anni, due terzi sono stati costruiti prima del 1976, con una larga parte che è nata negli anni del “boom” del settore, tra il 1958 e il 1983.

Nello specifico la ricerca rileva che l’8,6% degli istituti ha problemi strutturali importanti, quali la compromissione delle strutture portanti, dei solai o delle coperture. Nelle sue conclusioni il rapporto scrive nero su bianco che il nostro patrimonio scolastico è vecchio, ma che la domanda di costruzione di nuove scuole sarà modesta. Sarà dunque necessario ristrutturare le scuole esistenti, 40.000 istituti per circa 150 milioni di metri quadrati, con un costo stimato in 11 miliardi di euro. “Un impegno enorme – rileva il rapporto – che richiede programmazione nel tempo (ma da subito), selezione accurata degli interventi prioritari, continuità di volontà politica dei governi”.

Le risorse dell’8 per mille andranno dunque a tamponare questa situazione deficitaria e si andranno ad aggiungere ai 98 milioni di euro del piano straordinario per la messa a norma delle scuole, appena varato dal Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

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