Novità sul fronte occupazione. E’ in arrivo infatti una sorta di salario base per i co.co.pro e il rafforzamento dell’indennità di disoccupazione per i collaboratori. In base ad alcune disposizioni contenute in alcuni emendamenti dei relatori al Ddl lavoro depositati oggi in commissione Lavoro del Senato. Un emendamento prevede inoltre che se il reddito annuo lordo di chi ha una partita Iva è di almeno 18mila euro si presumerà che la partita Iva è vera.
Sedici in totale gli emendamenti presentati dai relatori Maurizio Castro del Pdl e Tiziano Treu del Pd. Oltre ai salari base, le novità riguardano anche la flessibilità in entrata e i relatori hanno anche depositato un paio di ritocchi sul tema dei licenziamenti.
In particolare, sull’indennità ai lavoratori parasubordinati, Treu spiega che il Pd puntava ad ottenere da subito “ la mini-Aspi, ma i vincoli finanziari non lo permettono e quindi ci sarà una fase sperimentale di tre anni dove si rafforza la una tantum già prevista dall’ex ministro Maurizio Sacconi e secondo calcoli fatti se si lavora tra i 6 mesi e un anno in media si avrà un assegno di circa 6mila euro per un anno. Alla fine dei tre anni di sperimentazione si farà una verifica per valutare se trasformare la misura a regime”. Per quanto riguarda il salario base, “viene individuato un parametro economico – ha spiegato Castro – per una remunerazione nella media tra i minimi del lavoro autonomo e dei contratti collettivi”.
Il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori e ai 27 del governo, è stato fissato per venerdì alle 18. “Presumiamo che la commissione Bilancio darà i suoi pareri sulle coperture entro martedì pomeriggio e quindi da martedì in notturna si dovrebbe cominciare a votare in commissione per concludere all’alba di giovedì”, ha spiegato Castro.