Via libera definitivo dell’aula della camera al decreto legge sostegni, il provvedimento finanziato con i 32 miliardi dello scostamento di bilancio autorizzato dal parlamento nel gennaio scorso e che interviene, prioritariamente, con nuovi ristori a favore delle imprese svincolando gli interventi dai codici ateco.
I voti a favore sono stati 375, nessun contrario, 45 gli astenuti. I deputati delle opposizioni, FdI e L’Alternativa c’è, si sono astenuti. Il provvedimento diventa legge.
Le novità
Non ci sono state modifiche rispetto a quello votato dal Senato, dove sono state introdotte numerose novità (grazie a ulteriori risorse per 770 milioni). Tra queste figurano lo stop alla prima rata Imu per le partite Iva, la sospensione di Tosap e Cosap e canone Rai per le attività commerciali più penalizzate dalle chiusure, come bar e ristoranti.
Sono cinque i capitoli del decreto legge: sostegno alle imprese e all’economia; disposizioni in materia di lavoro; salute e sicurezza; misure per assicurare le funzioni degli Enti territoriali; altre disposizioni urgenti sull’attività didattica, l’università e la ricerca, la tutela di persone con disabilità.
Nel capitolo imprese, oltre ai contributi a fondo perduto per le partite Iva (per i quali con una modifica del Senato è stata prevista la impignorabilità) e sostegni per comparti particolarmente colpiti come quello della montagna, è prevista anche la rottamazione delle cartelle entro i 5mila euro per i soggetti con reddito entro i 30mila euro.
Fra le altre modifiche c’è la proroga per il pagamenti dell’Irap non versata, la proroga in formato ridotto della rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni, misure sul welfare aziendale e per il sostegno delle start up; infine il differimento di termini per l’avvio della disciplina della ‘allerta esterna’ previsto dal Codice delle crisi d’impresa.
Per quanto riguarda gli immobili, è stata estesa l’esenzione Irpef per i canoni di affitto non pagati ed è stato approvato un parziale sblocco degli sfratti.
Sul versante del lavoro, il Dl allunga ulteriormente il periodo di possibile fruizione della Cig-Covid (al 30 giugno per i trattamenti ordinari e al 31 dicembre per quelli in deroga).
E’ stato in particolare evitato un ‘buco’ di copertura per gli ultimi giorni di marzo. Parallelamente si estende il blocco dei licenziamenti al 30 giugno e al 31 dicembre. Incrementato il reddito di cittadinanza e viene rafforzato anche il Reddito di emergenza (mentre è arrivata la tutela in caso di malattia da Covid per i professionisti).
E’ stata poi decisa l’assegnazione al Comune di Genova delle risorse residue del Commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera per la realizzazione di investimenti di rigenerazione e riqualificazione urbana delle aree limitrofe.
Il Dl interviene anche a supporto di comparti come il turismo, la cultura e le attività sportive.
Il Consiglio dei ministri è convocato oggi alle 11.15, a Palazzo Chigi. Lo comunica una nota della presidenza del Consiglio.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi, giovedì 20 maggio alle 16 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio per illustrare il Decreto ‘Imprese, Lavoro, Professioni’. Interverranno il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Ultime ore per definire il decreto Sostegni bis il cui testo è arrivato a più di cento articoli. Il consiglio dei ministri dovrebbe approvarlo stamattina. L’obiettivo è di garantire un pacchetto di misure, interventi e contributi a fondo perduto da destinare alle attività danneggiate dall’emergenza sanitaria.
Complessivamente sono stati stanziati 40 miliardi, cui bisogna aggiungere i 23 previsti dalla legge di bilancio. Le ultime modifiche riguardano il settore dell’auto, con un nuovo giro di incentivi che riguarderebbe anche i propulsori a benzina e diesel di ultima generazione.
Per queste variazioni le Camere – chiuso con il voto finale di Montecitorio l’esame del decreto Sostegni 1 ancora risalente al governo Conte – dovrebbero avere a disposizione 800 milioni. Oltre metà dei 40 miliardi disponibili andrà alle aziende tra contributi a fondo perduto, crediti di imposta per gli affitti, sconti Tari e sostegno della liquidità.
La prima novità del nuovo decreto è relativa alla modalità di calcolo dei contributi a fondo perduto. La seconda riguarda l’introduzione, in previsione del progressivo sblocco dei licenziamenti, di un pacchetto di interventi in favore dell’occupazione cui sono destinati tra i 4 e i 5 miliardi. Gli interventi più importanti riguardano la decontribuzione per le nuove assunzioni o rientri dalla cassa integrazione.
In particolare, allo studio ci sono i contratti a tempo indeterminato legati alla formazione, che beneficeranno di uno sgravio del 100%, i contratti di solidarietà, i sostegni al turismo, il potenziamento del contratto di espansione alle imprese con più di 100 dipendenti che rappresentano, ha sottolineato il ministro Orlando, una “importante anticipazione” di nuove “forme di flessibilità” verso la pensione di cui bisognerà valutare “gli effetti” in vista della fine della sperimentazione di Quota 100.
Per chi perde il lavoro è previsto l’intervento per sostenere la Naspi e il prolungamento per quattro mesi del Reddito di emergenza, insieme alla proroga di sei mesi della cassa per cessazione dell’attività. Per quanto riguarda i ristori, si tratta di 18 miliardi di indennizzi destinati a imprese e soprattutto alle partite Iva che avevano lamentato di essere state dimenticate dalle precedenti misure.
Nell’elenco degli interventi predisposti nelle ultime ore è previsto uno stanziamento di 2-3 miliardi per la sanità. Serviranno a coprire le esigenze del commissario Figliuolo (1,5 miliardi), smaltimento delle liste di attesa (500 milioni), fondi per vaccini e ricerca, ma anche per istituire il nuovo codice di esenzione dal ticket per il monitoraggio di chi è stato ricoverato dopo il contagio.
In arrivo anche lo stop, fino al 30 giugno, per le cartelle esattoriali. I giovani saranno al centro dell’attenzione con norme a favore dell’acquisto della prima casa. Le famiglie in difficoltà potranno beneficiare di altri 500 milioni di cui disporranno i sindaci per aiuti con buoni spesa e affitti. La norma per salvare i Comuni a rischio dissesto potrebbe essere inserita nel corso dell’iter parlamentare.