La Camera ha dato il via libera alla fiducia posta dal governo sul Dl Sud con 184 sì, 106 no e 2 astenuti. Il testo verrà quindi inviato al Senato e va convertito in legge entro il 18 novembre. Le principali misure del provvedimento riguardano La Zes unica per il Mezzogiorno; il coordinamento tra le risorse europee e nazionali per la coesione e quelle del Piano Nazionale di ripresa e resilienza; le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione del ciclo di programmazione 2021-2027 (è prevista, in particolare, l’istituzione di una Cabina di regia, a Palazzo Chigi, per lo sviluppo delle aree interne).
Si istituisce, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – “ZES unica” che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e che sostituisce le attuali Zone economiche speciali frammentate in 8 diverse strutture amministrative.
Il Decreto legge 20 giugno 2017 n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2017 n. 123 (GURI Serie Generale n. 188 del 12 agosto 2017) e successive modificazioni, nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, ha previsto e disciplinato la possibilità di istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative.
«Gli interventi delle opposizioni in quest’Aula mi convincono ancora di più che questa nuova stagione politica li ha colti di sorpresa e li innervosisce. Si continua a ragionare con schemi antichi senza prendere atto di una importante novità di questa Nazione: è tornata la politica e c’è un governo eletto dal popolo. La politica oggi ha il coraggio di fare il suo mestiere e si assume quelle responsabilità che molto spesso, in passato, venivano delegate o peggio svilite», ha detto il deputato di Fratelli d’Italia, Paolo Trancassini, intervenendo in aula per le dichiarazioni di voto sulla fiducia al Dl Sud.
«Lo dico perché – prosegue Trancassini – l’occasione di questo decreto è storica: quella di guardare il problema del Mezzogiorno nella sua totalità, attraverso la creazione di una Zes unica che, va ricordato, ha avuto il parere favorevole della Commissione europea, circostanza che i colleghi del Pd hanno omesso. È un’occasione per semplificare, per fare un piano strategico di indirizzo e di politica industriale. Ma soprattutto è una sfida. Ecco perché c’è tanto nervosismo. È la sfida di una visione unica, della cabina di regia, del monitoraggio e della prospettiva di sistema. Certo è una sfida complicata, molto difficile, che il ministro Fitto e il Governo Meloni sapranno vincere e condurre con coraggio, con metodi diversi rispetto a quelli del passato. Anche per questo coraggio votiamo con convinzione la fiducia. Infine, con questo decreto, soprattutto al Sud, diciamo che il futuro non è il reddito di cittadinanza ma è il lavoro. Noi guardiamo al mondo dell’impresa e al mondo del lavoro per risollevare la Nazione partendo dal Sud», conclude Trancassini.