La debolezza dello Stabilimento “Leonardo” di Grottaglie è stata ben nota sin dal suo insediamento, nel 2005: ossia l’assegnazione produttiva ed esclusiva alla monocommittenza e alla monocommessa della Boeing sul Programma B787, cui l’allora Alenia Finmeccanica destinò il poderoso e innovativo impianto industriale, costruito nella provincia di Taranto.
Durante gli anni passati e fino a oggi, la situazione non è affatto cambiata, creando una ormai insostenibile “sacrificabilità” dell’Opificio locale e determinando continui rischi di delocalizzazione e di licenziamento per la ricadente forza lavoro diretta e indiretta.
Eppure, a suo tempo, le Istituzioni di questo Territorio consentirono alla Holding il più ampio accesso alle provvidenze pubbliche, anche attraverso un Accordo di Programma, approvato e concesso dalla Regione Puglia e sottoscritto dai Comuni di Grottaglie e di Monteiasi.
Il 24 luglio 2024, i Sindacati dei Metalmeccanici hanno raggiunto con la “Leonardo” una importante intesa sul futuro dello Stabilimento di Grottaglie, dando continuità congiunturale, nel breve termine, al «processo di diversificazione, iniziato con l’Accordo del 17 gennaio del 2022». E adesso, il 1° agosto 2024, ci aspettiamo dalla Regione Puglia un secondo decisivo risultato, cioè auspichiamo che il già convocato «Tavolo Concertativo», giunga alla sottoscrizione di un «Protocollo Istituzionale», che porti al traguardo di una concreta e solida prospettiva di medio e lungo termine.
Questo perché lo Stabilimento “Leonardo” di Grottaglie deve mantenere tutte le sue specificità tecnologiche e la sua eccellenza industriale, a tutela dei Lavoratori e non di meno a garanzia e rafforzamento dell’avanzato modello di progresso e sviluppo raggiunto.
A tal uopo, per la migliore soluzione della cosiddetta Vertenza “Leonardo”, il Circolo PD chiede al Comune di Grottaglie ed in estensione alla Regione Puglia che hanno promosso il tavolo concertativo il loro precipuo impegno soprattutto:
1) volto a sostenere la stesura di una pianificazione industriale di medio e lungo termine (se possibile, a traguardo del biennio 2028/2030);
2) volto a tutelare l’occupazione locale, stabilizzando i dipendenti diretti e i dipendenti dell’indotto nonché cercando di mantenere i livelli storici dei carichi lavorativi (1.325 unità dirette nel 2019, più le unità indirette);
3) volto a ottenere l’estensione immediata della Cassa Integrazione anche ai Lavoratori dell’Indotto.